"In questo momento non ci sono
altri parametri del monitoraggio, tra i tanti di quelli che noi
monitoriamo 24 ore su 24, che mostrano anomalie significative
tanto da farci intendere che qualcosa stia cambiando nella
dinamica vulcanica". A dirlo è Francesca Bianco, direttrice del
Dipartimento Vulcani - Istituto Nazionale Geofisica e
Vulcanologia in una relazione sull'attuale 'fase bradisismica ai
Campi Flegrei' in occasione della Notte europea dei ricercatori
Streets 2023 all'Università di Napoli Federico II.
"Al momento - ha aggiunto - sembrerebbe che siamo in presenza
di una variazione incrementale della crisi bradisismica.
L'evoluzione non la conosciamo: si tratta per lo più di fenomeni
legati ai terremoti e, come è ben noto, i terremoti non si
possono prevedere". In ogni caso, ha proseguito,
"l'intensificazione della crisi bradisismica non ha ancora, allo
stato, le dimensioni di quellA degli anni '80".
Perché poi si verifichi un'eruzione, ha proseguito, "è
necessario che il magma si muova verso la superficie". Questo
scenario comporterebbe che "la sismicità dovrebbe mostrare una
migrazione degli ipocentri". Inoltre, "si dovrebbero osservare
eventi sismici a bassa frequenza dovuti alla oscillazione del
magma nei crack crostali", oltre a "consistenti modifiche nella
geometria della deformazione del suolo", "consistenti incrementi
nella temperatura dei volumi rocciosi" ed altri fenomeni,
"nessuno dei quali, al momento, è stato osservato nella crisi
attuale".
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