Il Conservatorio San Pietro a
Majella di Napoli e Kimbo con il percussionista Ciccio Merolla
istituiscono una borsa di studio quinquennale riservata agli
studenti dell'istituto; a sostegno del progetto, e per i 60 anni
dell'azienda, l'impresa napoletana e l'artista si 'scambiano' la
musica: il percussionista di "Malatìa" rielabora lo storico
jingle aziendale e lo trasforma in un nuovo inno alla città, 'O
Kafè, dal primo ottobre, Giornata Internazionale del Caffè, su
tutte le piattaforme musicali.
E' un mix di solidarietà, promozione culturale e
valorizzazione del territorio quello presentato oggi nel
Conservatorio. "E' venuto alla luce l'amore per la nostra area e
la voglia di realizzare qualcosa che potesse sostenere i giovani
musicisti campani e aiutarli a studiare e a formarsi, con
l'impegno, restando a Napoli" è stato detto. Da qui l'idea di
fare riferimento al Conservatorio affinché accogliesse un primo
fondo di 12mila euro (per 2 borse di studio di 6000 euro
ciascuna per il 2023/24), condiviso in parti eguali da Kimbo e
da Merolla, e ancora, l'istituzione di 4 successive borse di
5000 euro cadauna (per un valore totale di 20mila euro) che
Kimbo affiderà al Conservatorio, presieduto da Luigi Carbone e
diretto da Carmine Santaniello, per i successivi 4 anni
accademici.
Gaetano Panariello, dal primo novembre prossimo direttore del
Conservatorio, riferendosi alla necessità di dare un'occasione
di crescita educativa e di istruzione ai giovani, ha detto che
occorre "creare le condizioni per cui tutti si possano
avvicinare alla musica che può essere salvifica". "Il pensiero
di contribuire, con la Kimbo, dando un'occasione ai ragazzi mi
fa avere un'identità, servo a qualcosa. Nella nostra città
ognuno, nel proprio campo, può piantare un seme" ha detto
Merolla E Mario Rubino ha aggiunto: "Con le nostre iniziative
volte al culturale, abbiamo spesso messo in luce il 'senso' del
caffè, il suo valore culturale, e dimostrato quali siano i 5
sensi del caffè. Oggi, con Merolla, riusciamo ancora una volta
ad esprimere il 'sesto senso' del nostro caffè, che è insito nel
nostro Dna di napoletani, ed è il senso per il ritmo della vita
e dunque per la musica".
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