Sul nodo del sovraffollamento
dell'aeroporto di Capodichino, denunciato da esponenti politici
e cittadini, "va affrontata la questione in maniera seria, se ci
sono esigenze specifiche vanno esaminate e prese decisioni. Ma è
fondamentale non essere manichei, sapendo che l'aeroporto di
Capodichino non è solo dei napoletani ma del Paese". Lo ha detto
Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell'Unione Industriali di
Napoli, al convegno "La percezione dell'aeroporto di Capodichino
tra i cittadini dell'area metropolitana di Napoli".
"Oggi Napoli - ha spiegato Jannotti Pecci - è diventata un
hub, si parte da altre città per giungere qui e poi partire per
destinazioni estere, alcune raggiungibili solo da Napoli. La
città ha quattro voli diretti settimanali con gli Usa, ad
esempio, tre su New York e uno su Philadelphia. Non bisogna
essere manichei sul tema ma aperti al dialogo per trovare
soluzioni. Sottolineo che non parliamo solo in termini di
incremento dei flussi turistici, di un comparto cioè che mi sta
particolarmente a cuore per il mio vissuto imprenditoriale, ma
anche che il potenziamento dell'aeroporto, con la crescita delle
rotte, rappresenta un grande valore aggiunto per il sistema
delle imprese del Mezzogiorno, per tante delle quali l'aeroporto
di Napoli è diventato un riferimento fondamentale, alla luce di
dinamiche produttive e commerciali di respiro sempre più
globale".
Jannotti Pecci ha commentato anche il piano per l'aeroporto
di Salerno che aprirà nel 2024 e prevede interventi
infrastrutturali per un importo complessivo di 257 milioni di
euro fino al 2043, fra finanziamenti pubblici e privati che, in
maniera graduale, consentiranno di accogliere fino a 6 milioni
di passeggeri. "Non va visto come aeroporto indipendente, ma
come seconda parte dell'aeroporto campano", secondo il leader
degli industriali.
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