Napoli e Cuzco sorprendentemente
vicine per storia e relazioni in una mostra a Palazzo Carafa
(San Biagio dei librai) dal 14 novembre al 12 gennaio. Documenti
originali e ricostruzioni virtuali portano il visitatore al
vicereame napoletano e nei territori d'oltreoceano durante il
periodo della Corona Hispánica con un viaggio multimediale.
"Napoli > Cuzco: Due capitali tra scrittura, architettura e
data visualization" è stata presentata nella sede della
Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania da
Gabriele Capone (soprintendente), Costanza Miliani (direttrice
dell'Istituto di Scienze del patrimonio culturale Cnr), Ricardo
Mar i Medina (docente di archeologia dell'Università Rovira i
Virgili di Terragona), Luigi La Rocca (direttore generale
Archeologia Belle arti e paesaggio) e Felice Casucci (assessore
al turismo della Regione Campania).
La narrazione coinvolge il pubblico attraverso
sincronizzazioni audio e video, mentre la proiezione laser su
uno schermo di 10 metri per 4 trasporta nel XVII al XVIII secolo
ai tempi del Viceré di Napoli, il conte di Lemos. Questi
documenti, tra cui lettere che risalgono al 1610, rivelano
dettagli sulla battaglia di Cajamarca e su Francisco Pizarro.
Gabriele Capone ricorda che "il viceré di Napoli fu tra i
primi nel mondo occidentale a ricevere informazioni sulle
condizioni e sullo stato delle popolazioni indigene peruviane.
Il racconto tecnologico della mostra, arricchito dal contributo
documentario proveniente da diverse istituzioni nazionali ed
internazionali, restituisce una trama costituita da vicende
singolari e personaggi inaspettati tra i quali i gesuiti, il
principe di Sansevero, i mercanti genovesi, fino ad arrivare al
XX secolo e a Clara Miccinelli. Insomma si sono coniugati nuovi
linguaggi con il rigore della documentazione storica, in uno
sforzo corale con alcuni istituti del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, l'Università Federico II e l'Università Rovira i
Virgili di Terragona".
Presentati manufatti dal Perù, tra cui retabli ayacuchani e
rappresentazioni di Pachamama in corda e lana. Una postazione
multimediale permette di approfondire l'uso dei quipu, sistema
di scrittura usato nell'Impero del Tawantinsuyu.
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