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Guédiguian, i 70 anni di un maestro al Laceno d'oro

Guédiguian, i 70 anni di un maestro al Laceno d'oro

"Salvaguardiamo le sale, sono gli ultimi luoghi collettivi"

NAPOLI, 04 dicembre 2023, 14:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il mondo è cambiato, la coscienza di classe non c'è più, come al tempo in cui gli operai uscivano insieme dalle fabbriche: per averla bisogna stare vicini, ascoltarsi, toccarsi. Oggi i luoghi collettivi sono spariti, anche nel terziario si lavora separati. Il cinema è uno degli ultimi di questi luoghi e perciò bisogna salvaguardarlo".
    Festeggia i 70 anni al 48/o Laceno D'oro International film fest, con una masterclass che va oltre lo schermo, il regista francese Robert Guédiguian, maestro del cinema sociale e politico.
    Ha fatto della sua Marsiglia 'la forma e il linguaggio' di una narrazione, paragonata spesso a quella letteraria di Izzo, ma segnata dalla solidarietà umana. Ad Avellino, che lo premia nel nome del fondatore dello storico festival Pier Paolo Pasolini ("'Una vita violenta' mi ha influenzato in maniera fondamentale. Un intellettuale che non aveva paura di andare controcorrente") tributandogli una rassegna, si è visto anche in anteprima 'E la festa continua!'. Nel cast la moglie musa Ariane Ascaride: assente perché impegnata a teatro, gli ha fatto arrivare un messaggio a sorpresa fin sul palco.
    Un'onda di amore e passione civile che ha stregato la platea: "Il film si apre con la sequenza degli immobili crollati in un popolare quartiere di Marsiglia - racconta il regista di cult come Marius e Jeannette, Le passeggiate al Campo di Marte, Le Nevi del Kilimangiaro - fatto realmente accaduto nel 2018 che portò ad una mobilitazione dal basso, alla solidarietà tra persone che non avevano mai fatto politica, suscitando un cambiamento concreto. La politica è la storia del mondo nel momento in cui avviene, ma raccontare la storia vuol dire vuol dire fare politica, niente è neutro. L'unico modo degno di vivere è farlo insieme agli altri, collettivamente. Dobbiamo essere noi a provare tutti giorni ad inventare momenti 'comunisti', attimi dove c'è armonia tra individuo e collettività intesa anche come la propria strada, il posto di lavoro, il condominio. Renderci conto che non stiamo facendo una cosa solo per profitto personale ma insieme agli altri e con gli altri". E con la sua famiglia cinematografica lavora già al 24/o film: "Non è un'utopia. Funziona stare insieme".
   

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