Da Posillipo a Secondigliano, da
Fuorigrotta al Vomero. È lungo l'elenco delle voragini che si
sono aperte negli ultimi due anni a Napoli. Per la maggior parte
dei casi si è tratto di cedimenti causati da infiltrazioni
d'acqua, per perdite della rete idrica ma soprattutto dalla rete
fognaria che, secondo fonti del Comune, "da decenni non ha avuto
manutenzioni" e andrebbe ammodernata, anche per raccogliere le
acque piovane dovute a fenomeni temporaleschi sempre più
ricorrenti.
Nel caso che si è registrato oggi in via Morghen, dove si è
aperta una grande voragine che ha inghiottito due auto,
tuttavia, la fognatura principale è integra e non ha subito
alcun danno, secondo i primi rilievi effettuati da Abc (la
società speciale del Comune di Napoli che gestisce le risorse
idriche).
Lo scorso 9 febbraio si è verificato un cedimento in un
edificio di via Solimena, sempre al Vomero, con lo sgombero di
12 famiglie. Le verifiche per stabilire le cause sono ancora in
corso.
Più complicata la situazione che si è verificata in via
Consalvo, nel quartiere Fuorigrotta, lo scorso 18 gennaio. La
strada è stata chiusa al traffico, con pesanti ripercussioni in
tutto il quartiere. In questo caso si è registrato un
collassamento del canalizzatore fognario ed è stato necessario
sospendere l'erogazione dell'acqua. I lavori sono stati avviati
subito dopo e sono servite alcune settimane per portarli a
termine.
Ad aprile dello scorso anno una voragine si e' aperta questa
notte nella carreggiata di via del Cassano a Secondigliano. Lo
sprofondamento sarebbe avvenuto gradualmente, forse a causa
della pioggia abbondante e non contenuta dal sistema fognario,
senza coinvolgere, fortunatamente, alcun mezzo.
Per una infiltrazione d'acqua una voragine si è aperta il 12
luglio dello scorso anno in via Posillipo, nei pressi
dell'ingresso di uno stabile, con il ferimento - lieve - di tre
persone
Nel mese di febbario dello scorso anno è stata chiusa,
invece, via Campegna, alla periferia di Fuorigrotta, a causa del
cedimento della fognatura.
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