Insorge la difesa di Gianluca
Festa, l'ex sindaco di Avellino da stamattina agli arresti
domiciliari, dopo la pubblicazione delle immagini contenute
nell'ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di
Avellino che non era ancora nella disponibilità dell'indagato né
in quella del suo difensore. Il penalista Luigi Petrillo
sottolinea che ai frame resi pubblici "è stato attribuito un
valore di prova di responsabilità prima che Festa potesse
offrire al giudice una spiegazione alternativa a quella
sostenuta dalla Procura. Disponibilità - aggiunge Petrillo - che
Festa ha dato a partire dal 27 marzo (il giorno dopo essersi
dimesso da sindaco, ndr) e che però è rimasta senza riscontro da
parte del pm titolare delle indagini, Vincenzo Toscano".
Sulla sottrazione del computer, avvenuta secondo gli
inquirenti un mese e mezzo fa, la difesa di Festa sostiene che
"l'apparecchio, di fabbricazione piuttosto datata, non poteva
contenere alcun elemento di interesse investigativo non fosse
altro per il fatto di essere protetto da una password nota a
molti". Sulle ipotesi di corruzione, in particolare per aver
indotto un imprenditore a versare un contributo per
Eurochocolate, "è la stessa Procura -aggiunge Petrillo- a non
ipotizzare che Festa abbia ricavato per sé un profitto economico
perché, come dice nelle intercettazioni, era soltanto
interessato alla "riuscita della manifestazione". Quanto al
concorso per vigile urbano che Festa, insieme ad altri due
indagati, avrebbe pilotato per farlo vincere ad una candidata a
cui erano state fornite le domande prima dell'esame, la difesa
dell'ex sindaco insiste: Festa era pronto a spiegare ma non è
stato ascoltato in Procura.
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