/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il pm: 'Pagò un killer per uccidere uomo che violentò figlia'

Il pm: 'Pagò un killer per uccidere uomo che violentò figlia'

Chiesto rinvio a giudizio durante processo in corso a Benevento

BENEVENTO, 01 giugno 2024, 19:01

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Una vendetta coltivata oltre dieci anni, e mai sopita dal trascorrere del tempo, quella che avrebbe portato Lucio Iorillo, 64 anni, ex operaio della Comunità Montana del Taburno, a ingaggiare due killer per farsi giustizia dell'uomo che nel 2007 aveva abusato della figlia 15enne suicidatasi qualche mese dopo quella violenza.

Con questa motivazione il pm della procura di Benevento Stefania Bianco, ha chiesto il rinvio a giudizio dell'uomo, originario di Frasso Telesino, sotto processo per i fatti accaduti nel 2018.

Per il pm Iorillo è il mandante dell'omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore di 45 anni, anche lui originario di Frasso Telesino, nel Beneventano, ucciso il 19 luglio del 2018 a colpi di pistola davanti casa, uscito di galera da circa un mese dopo aver scontato oltre nove degli undici anni e sei mesi inflittigli perché riconosciuto responsabile di abusi sessuali ai danni della minorenne che il 6 gennaio 2008 - sei mesi dopo aver subito la violenza - si tolse la vita impiccandosi ad un albero in una campagna del paese.

E' un'ulteriore tappa dell'inchiesta della procura di Benevento - retta da Aldo Policastro - e dei carabinieri su un delitto per il quale più di tre settimane fa la Cassazione ha annullato, disponendo un ulteriore giudizio di secondo grado, la sentenza con la quale la Corte di Assise di Appello di Napoli aveva assolto per non aver commesso il fatto Giuseppe Massaro, 59 anni di Sant'Agata dei Goti, e Generoso Nasta, 34 enne di San Felice a Cancello (Caserta) già condannati all'ergastolo dalla Corte di Assise di Benevento nel 2021 come esecutori materiali dell'omicidio del pastore. I due, entrambi con precedenti penali a carico, secondo l'accusa si sarebbero procurati l'auto e la pistola utilizzata per il delitto agendo poi a volto scoperto e giustiziando Matarazzo davanti casa sua con cinque copi di pistola calibro 357 Magnum. Il pm è convinto che Iorillo avrebbe organizzato l'omicidio dietro il pagamento di una cospicua somma di denaro, circa 20 mila euro, in parte versata ai presunti killer. Interpellato dall'Ansa, Iorillo, che è difeso dall'avvocato Raimondo Salvione, dichiara "di essere del tutto estraneo alla vicenda" e di attendere di comparire il prossimo 27 novembre dinanzi al Gup del Tribunale di Benevento che dovrà dunque decidere se fissare o meno il processo a suo carico.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza