"La sfida da realizzare nei
prossimi anni è rendere il tartufo un prodotto che caratterizza
questa zona, per farlo dobbiamo unire le esperienze che hanno il
compito di sostenere questa idea affinché, successivamente, sia
poi il tartufo a promuovere il territorio". Così, il presidente
del consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero
all'incontro "Il tartufo sessano, filiera, tipicità e nuova
esperienza del territorio". Il convegno, che si è svolto ieri a
Sessa Aurunca, è stato seguito da una degustazione.
Fra i tanti prodotti illustrati c'era una new entry: un
liquore con il tartufo creato per l'occasione dall'imprenditore
dei liquori Andrea Petrone. L'idea-pilota nata ieri è quella di
creare una tartufaia naturale nella pineta di Baia Domizia.
L'incontro di specialisti e appassionati - moderato dalla
giornalista Maria Teresa Perrotta - è stato un viaggio nel mondo
del tartufo tra valorizzazione e prospettive: location
dell'evento "La sala dei quadri" in piazza Castello a Sessa
Aurunca. Per il sindaco di Sessa, Lorenzo Di Iorio è stata
l'occasione per fare il punto sulle molteplici attività che si
stanno rincorrendo in città: dalla festa della tammorra
all'evento "Castello del gusto" dedicato al tartufo che parte
oggi e finirà il 4 agosto. "Fare il sindaco è massacrante sotto
l'aspetto fisico, ma devo dire che con l'aiuto del presidente
del consiglio regionale Oliviero siamo riusciti a realizzare
l'opera pubblica che è la base di tutto: la coesione sociale - ,
ha dichiarato Di Iorio. - La coesione sociale sta dando i suoi
frutti con la condivisione e l'ascolto. Ricordo ancora l'avvio
di questo progetto del tartufo a Sessa Aurunca con Mario De
Luca, componente dell'associazione Ama. Ora quell'idea è
realtà".
Tanti gli specialisti di funghi e tartufi al tavolo di
apertura degli eventi dedicati al "Castello del gusto". Per
Luca Branca, responsabile regionale dei comparti funghi e
tartufi bisogna "migliorare la conoscenza dell'esistenza del
tartufo", così come per l'ex responsabile del Centro
Sperimentale di Tartuficoltura di Sant' Angelo in Vado, Gregori
Gianluigi "è necessario potenziare l'analisi del tartufo".
Per Enrica De Falco dell'osservatorio Appennino meridionale
"parlare di tartufo significa parlare anche di alberi, natura,
di cambiamenti climatici e di foreste e, quindi, di come si
adatta il tartufo ai cambiamenti per sancire un rapporto con il
substrato di crescita". Pasquale Santalucia del gruppo tecnico -
in vista della creazione dell'associazione "Ama" - ha spiegato
che si tratta di un progetto ambizioso: "Dietro ci deve essere
poi chi produce le cose e continua ad approfondire le
conoscenze", ha detto.
"Bisogna immaginare piccole aziende e un centro che supporta
il piano con le analisi del terreno. Impariamo dalla natura: il
tartufo nasce da un rapporto di simbiosi tra una pianta e un
fungo, è un reciproco scambio".
All'incontro ha partecipato anche l'eurodeputato Raffaele Topo
(Pd): "La comunità Europea farà la sua parte per difendere e
valorizzare le potenzialità del nostro Sud Italia, non
aspetteremo l'attuale governo nazionale che hai i suoi tempi
lunghi".
Una tartufaia naturale nella pineta di Baia Domizia è la
proposta di Adolfo De Petra, presidente del Parco regionale
"foce del Garigliano-Roccamonfina". Al centro, i volontari e i
fondatori dell'associazione che promuove il tartufo. Si tratta
di "Ama" che portano avanti l'idea che "Il tartufo sessano sia
il volano per lo sviluppo enogastronomico del territorio". Al
tavolo dei relatori anche Cosimo Capasso dell'associazione
tartuficoltori Campani e Mario De Luca, Alberto Crisci, ma anche
Luca Branca, funzionario della Regione. Anima del progetto sono
stati gli assessori del Comune di Sessa Aurunca che hanno
sostenuto la nascita di "Ama", Lorenzo Fusco e Ciro Marcigliano.
Una panoramica scientifica sul tartufo e le sue origini è stata,
invece, fornita dal dottor Marcello Boragine, micologo.
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