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Ragazzo ucciso nel Napoletano, convalidato il fermo del 17enne

Ragazzo ucciso nel Napoletano, convalidato il fermo del 17enne

Ha ribadito la legittima difesa in seguito a un'aggressione

ROMA, 05 novembre 2024, 21:33

Redazione ANSA

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Il tribunale dei minorenni di Napoli ha convalidato il provvedimento di fermo nei confronti del ragazzo di 17 anni accusato di avere ucciso con un colpo di pistola al petto il 19enne Santo Romano, lo scorso 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio, nel Napoletano, e di avere ferito un suo amico. Agli inquirenti il giovane ha riferito di essere stato aggredito e di avere reagito per legittima difesa, circostanza che sarebbe stata confermata anche da alcuni testimoni.

Il gip del tribunale dei minorenni di Napoli Anita Polito ha disposto per il 17enne la custodia cautelare in un istituto di pena. Per il giudice, infatti, è sussistente il pericolo di fuga. Dopo gli spari, quella notte, il giovane insieme con un altro ragazzo, si è allontanato a bordo di una Smart di colore nero rintracciata poi dai carabinieri nel quartiere Barra, aperta con un mazzo di chiavi in possesso del padre del 17enne e sottoposta a controlli e a rilievi. Solo successivamente è stato rintracciato e bloccato dai militari dell'arma, dopo avere passato la notte nell'abitazione di un altro ragazzo del quartiere Barra di Napoli. Secondo quanto ha riferito l'avvocato del 17enne Luca Raviele, in una intervista in Tv, ci sarebbero delle immagini che ritrarrebbero la vittima che, insieme con altri ragazzi, aggrediscono il ragazzo accusato di omicidio. Secondo quanto ha riferito ancora l'avvocato, il giovane assassino avrebbe anche visto nel gruppo che lo stava aggredendo, un ragazzo armato di coltello.

'Chiedo perdono', madre 17enne scrive alla famiglia dell'ucciso 

"Vi chiediamo scusa, perdono per ciò che ha fatto nostro figlio per il dolore terribile che vi è stato inflitto...". Chiede scusa la famiglia del 17enne reo confesso dell'omicidio di Santo Romano, il giovane di 19 anni ucciso lo scorso 2 novembre con un colpo di pistola al petto, e lo fa con una lettera scritta a mano, in stampatello, rivolta alla famiglia della vittima. Una lettera resa nota dall'avvocato dell'indagato, Luca Raviele, dopo la decisione del gup Anita Polito di convalidare il fermo per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio. "Ci rivolgiamo ai genitori, ai nonni, agli zii, ai cugini, alla fidanzata, agli amici, a tutta la famiglia e a tutte le persone che amavano Santo - si legge nella missiva - noi siamo i genitori (del 17enne) e vi chiediamo scusa e perdono per ciò che ha fatto nostro figlio, per il dolore terribile che vi è stato inflitto, per la tragedia che state vivendo". "Perdere un figlio è una cosa inaccettabile, inspiegabile, un dolore che vi accompagnerà per tutta la vita, - si legge ancora nel manoscritto - nostro figlio ha distrutto la vostra famiglia, ma anche la nostra. Noi siamo una famiglia umile, mio marito lavora, abbiamo un camion dei panini, i nostri figli sono stati cresciuti in una famiglia normale, di lavoratori". "Io sono la mamma, - si legge ancora nella lettera della donna - non sono una pregiudicata, e né affiliata ai clan. Siamo una famiglia normale, come tante". "Mio figlio è stato sempre curato e seguito - evidenzia la donna - da piccolo dalla neuropsichiatra infantile. Due anni fa, diventò ingestibile. Subito sono stati presi provvedimenti, con i servizi sociali" ma "rifiutava medicine e visite". "Noi siamo una famiglia sconvolta e distrutta insieme alla vostra: chiediamo perdono da parte di nostro figlio".

Ragazzo ucciso: legale 17enne, aggressione confermata da video 

 "La versione resa dal minore durante l'interrogatorio in caserma a Torre del Greco è riscontrata dagli atti che stamattina ho potuto visionare: il ragazzo ha subito un'aggressione da parte della vittima, che era in compagnia di altri giovani". Lo sostiene l'avvocato Luca Raviele, legale del 17enne accusato dell'omicidio volontario di Santo Romano, il 19enne ucciso con un colpo di pistola al petto a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. "Stava nella sua auto - spiega il legale all'ANSA - se ne stava andando, dopo la lite, quando Santo viene ripreso dalle telecamere di un bar mentre gli lancia una pietra. Santo corre verso l'auto seguito dagli amici e ci sono tre testimoni, non amici del minore, che confermano". Secondo quanto riferisce l'avvocato il 17enne ha inoltre detto agli inquirenti "di avere sparato senza guardare, con l'intento di mettere in fuga i suoi aggressori". "Non sapeva di avere ucciso il ragazzo - ha detto infine il legale del 17enne - e quando è venuto a conoscenza dell'accaduto ha vomitato".

Ragazzo ucciso, domani lutto cittadino a Casoria per i funerali 

 Si terranno domani pomeriggio a Casoria i funerali di Santo Romano, il diciannovenne ucciso lo scorso 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio. "Domani per la nostra comunità sarà il giorno del dolore e del raccoglimento. Ho proclamato una giornata di lutto cittadino per domani, mercoledì 6 novembre, in occasione dei funerali del nostro Santo Romano", scrive sui social il sindaco di Casoria, Raffaele Bene, aggiungendo che il rito funebre sarà celebrato alle 16 nella chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe.


   

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