"Ciò che viene messo in campo dalle istituzioni in chiave di controllo della violenza "non è mai sufficiente - riconosce il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine della manifestazione contro la violenza che si è tenuta stamattina in città, promossa da Libera - perché se questi problemi ci sono ancora significa che il lavoro che noi stiamo facendo è un'attività non ancora sufficiente".
Per il sindaco non basta la videosorveglianza: "La videosorveglianza - ha sottolineato - rappresenta uno degli ingredienti perchè quando c'è un crimine ti aiuta a scoprire i colpevoli e a chiarire lo scenario investigativo. Ma i problemi non si risolvono solo con la videosorveglianza, è molto più importante che ci sia un controllo sul territorio. Penso ad esempio la notte per strada ci debbano essere più uomini a controllare i territori, ma poi va fatta un'attività di sostegno forte in ambienti dove crescono questi giovanissimi che seguono dei modelli criminali che rappresentano un pericolo per loro stessi e per gli altri".
"Il contesto - ha concluso Manfredi - è diverso rispetto al periodo delle grandi organizzazioni camorristiche, è un problema molto frammentato in un contesto molto violento. C'è quindi la necessità di un'azione incisiva e molto continua senza che abbia dei picchi ma che sia sempre presente. Quello che più mi colpisce e che va sottolineato - la conclusione di Manfredi - è che tutti questi eventi sono collegati da tutte persone tra loro imparentate o che si frequentano".
Manfredi,oggi in piazza la Napoli che lotta per i nostri ragazzi
"Oggi in piazza del Gesù è venuta tutta la Napoli che lotta ogni giorno per costruire un futuro per i nostri ragazzi. Ho visto una straordinaria mobilitazione civile". Lo scrive in un post sui social il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha partecipato all'assemblea pubblica "Liberiamo Napoli dalle violenze". "Dopo le ultime tragiche morti di figli della nostra città - prosegue - ho ascoltato le proposte di comitati e associazioni impegnate sul fronte dell'educazione. Senza una rete, senza un lavoro faticoso tutti insieme, non riusciremo a sottrarre i giovanissimi all'illegalità e al disagio. La reazione della città è forte e dona speranza. Siamo in prima linea e crediamo fortemente nel lavoro di squadra. In questi anni abbiamo avviato un percorso virtuoso: ridotto la dispersione scolastica con un nuovo sistema di controllo, costruito campetti nelle periferie, avviate collaborazioni tra pubblico e privato nei quartieri più a rischio. Oltre ad un maggiore controllo delle forze dell'ordine nelle ore notturne, occorrono più operatori sociali. Il 1 dicembre ne assumeremo altri 30, ma non saranno ancora sufficienti per rispondere alle esigenze educative della nostra comunità. Serve coesione e lavoro quotidiano, essere uniti lungo la strada giusta".
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