/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

In Campania 1.800 morti l'anno per cirrosi e tumore al fegato

In Campania 1.800 morti l'anno per cirrosi e tumore al fegato

Dati allarmanti, se ne discute in corso aggiornamento a Napoli

NAPOLI, 26 novembre 2024, 09:53

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Dalla programmazione sanitaria all'importanza dell'alimentazione, dagli effetti dell'alcol nei giovani alle terapie in essere. Le malattie epatiche rappresentano una sfida cruciale per la salute pubblica e possono essere prevenute attraverso interventi mirati fin dalla giovane età. Di questo e altro si parlerà durante il corso di aggiornamento "L'epatologia nel terzo millennio", la cui dodicesima edizione è in programma all'Archivio di Stato di Napoli il 29 e 30 novembre.
    L'evento è promosso dall'ospedale evangelico Betania, responsabile scientifico il dottor Ernesto Claar (direttore dell'unità operativa di Epatologia del nosocomio).
    La Campania, da ciò che spiegano i promotori, paga storicamente un prezzo altissimo alle malattie del fegato: 1.800 decessi l'anno per cirrosi epatica o tumore al fegato, 1.200 nuovi casi di tumore al fegato nel solo 2021 e 73 milioni di euro spesi per l'assistenza ospedaliera sono alcuni dei dati più significativi che riguardano la regione. "Il focus di quest'anno è ancor più multidisciplinare - chiarisce Claar - sempre nell'ottica di divulgare il progresso scientifico e l'avanzamento tecnologico in epatologia e far comprendere quanto le malattie epatiche rappresentino una sfida cruciale per la salute pubblica e possono essere oggetto di prevenzione fin dalla giovane età".
    La vera epidemia del terzo millennio è inoltre la malattia da fegato grasso (steatosi epatica) associata alla sindrome metabolica (obesità, diabete, alterato assetto lipidico); il 65% dei diabetici e l'80% degli obesi ha "malattia da fegato grasso" che, troppe volte, evolve inconsapevolmente in cirrosi epatica oppure in tumore al fegato. Il soggetto affetto da steatosi epatica con infiammazione (steatoepatite) ha un rischio cardiovascolare ed un rischio di sviluppare tumore al fegato enormemente più alto. La mancata consapevolezza dei danni procurati dall'alcol rischia di produrre danni irreparabili.
    Per l'alcol poi non esiste una quantità minima consentita: per gli esperti infatti andrebbe semplicemente evitato. Il fegato riesce a metabolizzare non più di mezzo bicchiere di vino ogni ora; a maggior ragione il consumo smodato e concentrato in poco tempo (il cosiddetto binge drinking) è particolarmente dannoso.
    L'alcol rompe il normale equilibrio tra morte e rigenerazione cellulare del fegato, producendo danni a lungo termine, di cui la prima espressione è la steatosi epatica. Il fegato, apparentemente resiliente, presenta il conto dopo anni di abusi.
    Emanuele Scafato, direttore dell'osservatorio nazionale alcol-centro Oms per la ricerca sull'alcol spiega che "l'impatto dell'uso di alcolici in Italia determina costi sociali e sanitari che sono il frutto della diffusa disinformazione sui danni che l'uso di vino, birra, superalcolici, amari, qualunque bevanda alcolica causa in vaste fasce di consumatori, prevalentemente le più vulnerabili come i minori e gli adolescenti, i giovani, le donne e gli anziani".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza