E' tornata Angela Carini, quella
pugilisticamente vera e non la 'controfigura' che abbandonò
contro Imane Khelif, dopo nemmeno un minuto, sul ring
dell'Olimpiade di Parigi. La poliziotta campana, che dopo i
Giochi e le polemiche che ne erano seguite aveva disputato
soltanto un match di esibizione dalle sue parti, è rientrata
ufficialmente sul ring oggi disputando l'incontro dei quarti di
finale, categoria 63 kg, dei campionati italiani Elite in corso
a Seregno.
In completo rosso delle Fiamme Oro (gruppo sportivo della
Polizia di cui fa parte, così come Irma Testa che con la
compagna ha polemizzato via social nei giorni scorsi), Carini si
è imposta con verdetto unanime (30-27 per tutti e cinque i
giudici) sulla 21enne pavese Lucrezia Capuzzi, studentessa
universitaria alla facoltà di bio-tecnologie all'università di
Novara, plurititolata a livello giovanile, che si allena spesso
a Voghera nella storica palestra intitolata al campione olimpico
e mondiale Giovanni Parisi, scomparso prematuramente.
Carini ha boxato con convinzione, colpendo ripetutamente
l'avversaria in particolare nella seconda ripresa, quando
Capuzzi è apparsa in difficoltà. Poi, nel terzo round, l'azzurra
di Tokyo e Parigi, ormai certa di aver vinto, si è limitata a
controllare la situazione 'ballando' sul ring. Al termine
dell'incontro grande fair play fra le due atlete.
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