La scadenza fissata dal progetto
'Restart' per vedere la nuova Scampia è la fine del 2027, ma già
a metà dell'anno prossimo dovrebbero veder la luce le prime
nuove costruzioni destinate a sostituire le Vele abbattute e
oramai consegnate alla storia urbanistica di Napoli. Questo il
cronoprogramma ricordato dal sindaco di Napoli Manfredi nel
corso dell'incontro con la stampa tenutosi oggi in Prefettura.
"Chiudere lo sgombero sei mesi fa era insperato. Eravamo
partiti due anni fa con 'Restart Scampia' facendo un censimento.
Abbiamo fatto un lavoro per reperire risorse pari a 150 milioni
di euro, fondi Pnrr, cui si sono aggiunti altri fondi destinati
alle periferie dal governo Renzi e che siamo riusciti a
recuperare. Un evento fondamentale per questo processo è stata
la tragedia di luglio, il sacrificio delle vittime ha rafforzato
l'azione amministrativa e governativa e ci ha consentito di
sgomberare tutte le Vele in linea con i piani integrati. E'
stata un'operazione di sgombero storica, ci sono persone nate
nelle Vele, tante famiglie". Due - tre anni, secondo alcune
stime tecniche, gli anni guadagnati con le nuove procedure di
sgombero e ricostruzione definite dopo la tragedia di luglio.
Tornando allo sgombero delle ultimi undici famiglie avvenuto
stamattina Manfredi ha sottolineato: "La cosa che ci rende più
soddisfatti è che siamo riusciti a sostituire lo Stato alla
criminalità. Questa operazione è stata fatta insieme agli
abitanti, tutto è avvenuto in maniera pacifica e condivisa".
Le prossime tappe vanno dalla demolizione della Vela Gialla,
che comincerà nel giro di un paio di settimane, a quella delle
Vela Rossa nel giro di due mesi. In parallelo partiranno i
cantieri per i primi 170 - dei 433 alloggi finali previsti - che
saranno pronti per il 2026. Sono invece 475 al momento i nuclei
familiari interessati ma bisognerà vedere se tutti vorranno
tornare a Scampia o preferiranno altre soluzioni. Dopo la
demolizione delle due Vele sarà dato il via ai nuovi alloggi con
quote di verde pubblico per i bambini. Proprio per il verde
serviranno risorse aggiuntive che al momento non ci sono per
20-30 milioni: "Ma non sarà un problema trovarle, avremo modo e
tempo - confida Manfredi -. Ad oggi abbiamo speso 1,5 milioni. I
costi sono aumentati del 30% e questo richiede di trovare altre
risorse. Abbiamo la copertura per la parte residenziale ma poi
c'è lo spazio verde da coprire". Dal sindaco la notizia che più
del 50% delle famiglie sgomberate si sistemerà presso parenti:
"Tutti gli aventi diritto riceveranno contributi dallo Stato
fino a quando non entreranno nelle nuove case".
Per Manfredi - che ha detto di non temere interferenze sul
progetto dall'inchiesta in corso - nelle vecchie Vele c'erano
ormai condizioni igienico-sanitarie oltre il limite, non da
Paese civile. "La sistemazione che avranno gli abitanti delle
Vele - ha sottolineato - sarà di gran lunga migliore a quella
che avevano. Sicuramente non ci dimenticheremo di loro e quello
che abbiamo cominciato porteremo a termine. Rappresentiamo lo
Stato italiano. E' comodo tenere 2000 persone sul filo del
rasoio - osserva con un chiaro riferimento alla malavita - c'è
anche chi specula sul disagio".
Infine un appello ai cittadini: "A loro dico di avere fiducia
e di essere vigili perché il controllo democratico è sempre
necessario. Ci controllino, ci fa piacere". Ma c'è già chi lo
fa. Come spiega il prefetto di Bari che ha rivelato di ricevere
da sei mesi tutti i giorni la telefonata di una famiglia di
Scampia.
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