E' cominciata a Parigi la XXI Conferenza sul clima. "Abbiamo un obbligo di successo" e "la posta in gioco è troppo importante per potersi accontentare di un accordo al ribasso", ha detto il ministro degli Esteri francese e presidente della conferenza, Laurent Fabius, in apertura dei lavori.
I Grandi a Parigi per il clima FOTO
Ban Ki Moon: 'Serve accordo significativo sotto i 2 gradi' - Abbiamo bisogno di un accordo significativo e forte qui a Parigi" sul clima per stare "sotto i due gradi" di aumento della temperatura, anche per garantire "la pace e la sicurezza internazionale", ha spiegato il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon all'apertura dei lavori.
Serve un "accordo globale, efficace, equilibrato" e "giuridicamente vincolante che permetta alle economie di svilupparsi" e limiti di "2 gradi" il riscaldamento climatico, ha aggiunto il presidente russo Vladimir Putin, auspicando "un nuovo accordo nel prolungamento di Kyoto che risponda agli interessi delle nostre popolazioni".
Per il presidente francese Francois Hollande, la lotta a terrorismo e cambiamento climatico "sono due grandi sfide che dobbiamo affrontare", perché "ai nostri figli dobbiamo lasciare di più che un mondo libero dal terrore, un pianeta preservato dalle catastrofi, un pianeta sostenibile".
"C'è una sfida che riguarda tutti noi, il futuro del pianeta. Senza allarmismi inutili dobbiamo prendere atto che siamo ad un bivio. L'Italia vuole stare tra i protagonisti della lotta all'egoismo, dalla parte di chi sceglie valori non negoziabili come la difesa della nostra madre terra. Così Renzi su Facebook mentre sul vertice sul clima a Parigi.
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Obama: 'Possiamo cambiare il futuro qui e adesso' - "Sono venuto di persona come rappresentante della prima economia mondiale e del secondo inquinatore per dire che noi, Stati Uniti, non solo riconosciamo il nostro ruolo nell'aver creato il problema ma che ci assumiamo anche la responsabilità di fare qualcosa in proposito. Possiamo cambiare il futuro qui e adesso". Lo ha detto Barack Obama al summit sul clima. Il presidente americano appena arrivato a Parigi, poco prima dell'una di mattina, ha fatto una sosta fuori programma davanti alla sala concerti del Bataclan, il teatro della strage del 13 novembre, dove sono morte 90 persone. Al suo fianco, rende noto la casa Bianca, il presidente francese Francois Hollande Insieme ad Obama e Hollande, anche il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo.
"Uno dei nemici da combattere è il cinismo, cioè che non possiamo fare niente contro i cambiamenti climatici" ha rilevato Obama aggiungendo che "qui a Parigi confermiamo il nostro impegno per sostenere i Paesi che decidono di saltare la 'parte sporca' del loro sviluppo", cosa che richiede importanti investimenti nell'innovazione tecnologica in campo energetico. Ha poi auspicato che ci sia sostegno anche "ai Paesi più vulnerabili" al cambiamento climatico. "Nessun paese è immune dai cambiamenti climatici, né i piccoli né i grandi, né i ricchi né i poveri" ha avvertito rilevando che "siamo la prima generazione che sente gli effetti, e siamo l'ultima che può fare qualcosa" per affrontare il problema.
La Conferenza di Parigi è l'occasione per il mondo di mostrarsi unito nel costruire un futuro migliore per i nostri figli: è il messaggio postato da Obama su Facebook prima della sua partenza per la capitale francese. Obama sottolinea quindi come la leadership dell'America sulle politiche ambientali stia aiutando a fare progressi. "Le nostre imprese e i nostri lavoratori - scrive - hanno dimostrato che è possibile fare passi in avanti verso un futuro più pulito anche mentre si creano nuovi posti di lavoro e l'economia cresce".
Renzi, accordo vincolante o sarà scritto sulla sabbia - Sul clima serve "un accordo il più vincolante possibile, altrimenti rischia di essere scritto sulla sabbia". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a margine della conferenza di Parigi. Quella per il clima "è una partita molto difficile. A pranzo ci sono stati momenti di confronto anche acceso. Non sarà facile arrivare a un accordo, ma è una condizione fondamentale", ha detto ancora Renzi. Sul clima, ha affermato ancora, "l'Italia fa la sua parte ma il vero problema è che non tutti a livello mondiale si comportano allo stesso modo. Dobbiamo fare uno sforzo perché anche gli altri arrivino a questi risultati".
Xi, Cop 21 non sia arrivo ma punto di partenza - "L'accordo di Parigi deve rafforzare le azioni post 2020 (sul cambiamento climatico) e ampliare gli sforzi globali per perseguire uno sviluppo sostenibile" ha detto il presidente cinese Xi Jinping, auspicando che questa sia "non una linea d'arrivo ma un nuovo punto di partenza". I paesi sviluppati "devono essere all'altezza" e mantenere l'impegno di "100 miliardi l'anno sino al 2020" a sostegno di quelli più poveri per aiutarli ad affrontare il cambiamento climatico auspicando di "rispettare le differenze" tra gli Stati in modo da "permettere ai Paesi in via di sviluppo di non privarli della possibilità di far indietreggiare la povertà". "Diamoci la mano e lavoriamo per realizzare un meccanismo globale ed efficace di lotta al cambiamento climatico", e "costruire nuove relazioni internazionali che si basino su cooperazioni win-win".
Putin, serve accordo vincolante e limite 2 gradi - Entro il 2030 la Russia ridurra' i gas serra del 30% rispetto al 1990 ha promesso il leader del Cremlino. ''Abbiamo oltrepassato le nostre responsabilita' nel protocollo di Kyoto'', ha sottolineato, ricordando che tra il 1991 e il 2012 ''la Russia non solo ha impedito la crescita dei gas serra ma li ha anche ridotti notevolmente e grazie a questo non e' finito in atmosfera un equivalente di circa 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica'', di poco inferiore al totale dei gas serra (46 mld di tonnellate) emessi da tutti i paesi del mondo nel 2012. ''Cioe' possiamo dire che gli sforzi della Russia hanno consentito di frenare il riscaldamento globale di circa un anno", ha aggiunto.
Juncker, è questione volontà politica - "Noi oggi siamo consapevoli dei rischi di domani e possiamo prevenirli: è una questione di volontà politica e la posta in gioco della Conferenza di Parigi". Così il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nel suo intervento. "Assicurare il futuro e la felicità di un bambino qualunque cosa succeda, questa è la responsabilità di un padre e la nostra in quanto responsabili politici", ha detto citando la lettera del padre di un bimbo che ha perso la madre nei recenti attentati.
Modi, cambiamento non colpa nostra, affrontarlo ora - "Il cambiamento climatico non l'abbiamo prodotto noi. E' il risultato di un riscaldamento globale venuto da un'età industriale spinta dai combustibili fossili. Ma ne dobbiamo affrontare le conseguenze ora, e per questo il risultato di questa Conferenza è così importante" ha detto il Premier indiano, Narendra Modi, in un discorso nel padiglione nazionale. I paesi poveri hanno il diritto di continuare a usare il carbone se questo serve a far crescere le loro economie ha aggiunto avvertendo "i paesi sviluppati che sarebbe eticamente sbagliato scaricare il peso di ridurre le emissioni sui paesi in via di sviluppo come l'India".
Piccole isole Stato, dobbiamo salvare noi stessi - I leader delle piccole isole Stato implorano per la loro sopravvivenza, chiedendo ai Paesi più grandi un impegno maggiore per tagliare le emissioni di gas serra e per aiutare i Paesi poveri minacciati dall'innalzamento degli oceani e dagli uragani provocati dal riscaldamento globale causato dall'uomo. Peter M. Christian, presidente della Micronesia, si è appellato al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon affinchè dichiari uno stato di emergenza mondiale. "La sfida è salvare noi stessi, non qualcun altro ma noi stessi". Il primo mnistro dello stato del Pacifico Tuvalu, Enele Sosene Sopoaga, ha aggiunto che "ogni ulteriore incremento della temperatura segnerà la scomparsa totale dell'isola".
Papa Francesco, mi auguro e prego che Cop 21 abbia successo - "Ho fiducia" nella Cop21, "che farà qualcosa, direi che c'è la buona volontà di fare qualcosa, mi auguro e prego perché sia così" ha detto il Papa nel volo di rientro dall'Africa in Italia, aggiungendo che sul clima "siamo al limite", "siamo al limite di un suicidio, che è una parola forte". "Sono sicuro - ha detto - che la quasi totalità di quelli che sono a Parigi ne hanno coscienza e vogliono fare qualcosa".
Marchionne, da Parigi sicuro impatto su industria auto - ''Senza fare previsioni, qualsiasi cosa uscira''' dal vertice di Parigi ''andra' a impattare negativamente sui costi di produzione e di compliance dell'industria dell'auto''. Lo ha detto l'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, a Washington a margine del seminario del consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti.