Quando, quanto e come tagliare le emissioni di gas serra: detta in soldoni, la questione sul tavolo del summit di Parigi che si è aperto ufficialmente oggi è questa. E i soldi c'entrano eccome, perché un'economia 'carbon free' costa, anche se promette un buon ritorno d'investimento. In ballo, tra l'altro, ci sono 100 miliardi di dollari all'anno sino al 2020 che le nazioni ricche dovrebbero dare a quelle povere per far sì che la loro crescita non poggi sui combustibili fossili, com'è avvenuto in Occidente con due secoli di industrializzazione "sporca". Da Parigi l'11 dicembre dovrebbe uscire un accordo più che un trattato in questo senso, come ha annunciato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, che presiede il summit, in quella che è una concessione alle richieste Usa (in caso di trattato il presidente Obama dovrebbe sottoporlo al voto del Congresso); "ma alcune delle clausole saranno comunque legalmente vincolanti". "L'accordo non è scontato ma è alla nostra portata e il mondo si aspetta da noi 'missione compiuta'".