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Solar Impulse pronto a ripartire, attende meteo favorevole

Borschberg, necessarie anche settimane per condizioni chiare

Redazione ANSA TOKYO

Solar Impulse 2 prepara la partenza dal Giappone, dopo la sosta forzata di Nagoya a inizio giugno: il pilota svizzero Andre Borschberg ha espresso ottimismo sulla ripresa dell'impresa legata a condizioni meteo favorevoli.

"Potrebbero essere necessarie settimane per avere un fronte meteorologico chiaro che si estenda dall'Alaska a Taiwan", ha detto Borschberg, in una conferenza stampa a Tokyo. Il pilota ha fatto scalo a Nagoya il primo giugno per i timori sul tempo dopo la partenza da Nanchino, in Cina, diretto alle Hawaii.

L'aereo monoposto, super hi-tech a alimentato a energia solare ("ottimizza le risorse possibili", ha detto il pilota), era impegnato nel volo no stop di sei giorni verso le Hawaii (8.175 km, la tappa più lunga del viaggio intorno al mondo iniziato ad Abu Dhabi), prima dell'atterraggio a Nagoya per il peggioramento della condizioni meteo. Borschberg ha raccontato che il velivolo è stato leggermente danneggiato dal vento nelle operazioni a Nagoya, "ma è stato completamente riparato ed è pronto a ripartire".

La copertura della tratta per le Hawaii richiederà cinque o sei giorni totali, ha aggiunto ricordando che, essendo l'aereo privo di motore e carburante, i progettisti usano le simulazioni prima di decidere sulla sicurezza o meno del volo. "Non è questione di calcolo di probabilità: o si riesce o si fallisce. E ovviamente, l'obiettivo è non prendere rischi, ma arrivare a destinazione in modo sicuro. E', fisicamente, come avere un muro di fronte. E' troppo nuvoloso. E' troppo piovoso. E' troppo irregolare. Quello di cui abbiamo bisogno è trovare - ha detto - un punto debole in questo 'muro' in modo da poter volarci sopra". L'auspicio, ovviamente, è di poterlo trovare "nelle prossime due settimane.

Ciò che rende questo volo molto difficile, è che siamo al limite di ciò che le previsioni meteo possono fare oggi e non vogliamo prendere troppi rischi." L'aereo, Solar Impulse 2, frutto del lavoro iniziato 12 anni fa, è alimentato da oltre 17.000 celle solari sulle sue ali che ricaricano le batterie e alimentano il volo. Quanto al paragone con Charles Lindbergh, che nel 1927 compì la prima traversata aerea in solitario e senza scalo dell'Oceano Atlantico, il pilota svizzero ha osservato che il merito di Lindbergh è stato "di aver mostrato la possibilità del volo in un'ottica commerciale", di traporto.

Lo scopo di Solar Impulse non è il viaggio a energia solare, che non è commerciabile a causa della dipendenza dal fattore meteo, ma la diffusione di un messaggio sull'ottimizzazione delle tecnologie pulite. Le ali del velivolo, illuminate mentre volava su Nagoya, ha causato un po' di stupore, con diverse chiamate di segnalazione alle autorità sull'avvistamento di un Ufo, ha raccontato. "Le tecnologie che usiamo illuminano l'aereo in modo che possa essere scambiato per un Ufo: la verità è che quelle che usiamo possono essere adoperate in ogni applicazione. Quello che cerchiamo di dire è che se vogliamo utilizzare queste tecnologie in case, auto e elettrodomestici, potremmo ridurre drasticamente il consumo di energia", ha concluso Borschberg.

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