Platea piena a Milano (e non solo di donne) per l’incontro formativo e informativo in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, rivolto ai dipendenti di Coop in Lombardia e aperto al pubblico, con il patrocinio del ministero dell’Interno, di Regione Lombardia e del Comune di Milano. Nel 2022 sono già state uccise 107 donne, di cui 88 uccise in ambito familiare o affettivo. Di loro, 52 sono state uccise dal partner o dall'ex. E assieme alle vittime, ha sottolineato il vice questore aggiunto della polizia di Stato, Caterina Crapanzano, crescono anche i ‘reati spia’: “È su questi che cerchiamo di intervenire per prevenire e interrompere la spirale della violenza, prima che sfocino nell’omicidio”. Da qualche anno è attivo lo strumento dell’ammonimento: un provvedimento amministrativo, emesso dal Questore, per lo stalking e la violenza domestica. “Dal 2018 a oggi abbiamo adottato 705 provvedimenti di ammonimento - ha spiegato - e tra questi la percentuale di persone che ha successivamente iniziato un trattamento è del 75%. Solo nel 2022, fino al 20 novembre, ne sono stati adottati 153, un numero già superiore a quello del 2021”. L’appuntamento rivolto al personale, racconta il presidente di Coop Lombardia, Daniele Ferrè, lancia l’invito a prestare attenzione, anche da adulti, ai ‘compagni di banco’ della vita quotidiana e lavorativa: “Un messaggio di sensibilità, anche nei confronti di tante e tanti clienti, che potrebbe portare a stimoli positivi e dialoghi sul tema”. Le vittime di violenza, ha ricordato la coordinatrice generale della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano, Cristina Carelli, “non hanno tutte segni sul corpo e la violenza psicologica, molto più diffusa, non è sempre riconosciuta. Dobbiamo sapere che la violenza isola, cambia e controlla”. Ogni anno, ha raccontato, “seguiamo circa 500 donne e ne accogliamo circa 800, di cui circa trenta poi trasferite nelle case di cura. E nelle scuole incontriamo oltre mille tra studentesse e studenti, perché è lì che si deve lavorare sulla violenza che si sviluppa nelle relazioni intime”. Quello di aiuto delle donne vittime di maltrattamenti è “un percorso lungo”, ha spiegato la responsabile del Centro ascolto e soccorso donna dell’Asst Santi Paolo e Carlo, Parvaneh Hassibi: “Prenderle in carico vuol dire accompagnare le donne in molti incontri e portarli avanti anche negli anni successivi”, ed è importante “che in ospedale e nei pronto soccorsi ci sia personale pronto a cogliere i segnali di allarme nelle donne che arrivano, perché non sempre dicono di aver subito violenza”. Come amministrazione comunale, ha ribadito la presidente della commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano, Diana De Marchi, alle donne “diciamo che non sono sole: possono rivolgersi al 1522, ai nostri centri, e sanno che non saranno giudicate e che troveranno qualcuno che le sostenga qualunque sia il maltrattamento che sentono si subire”. Per De Marchi, “bisogna insistere sul lavoro nelle scuole” e “dobbiamo far sì che siano interventi costanti e non legati alla buona volontà di qualche insegnante o dirigente” perché “se ognuno fa la sua parte probabilmente non ci sarà più bisogno di incontrarci in occasione di questa giornata”.
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