C'è una vera e propria community di creativi a guidare la moda uomo Louis Vuitton, che nella fase post Virgil Abloh in cui ancora non è stato nominato un direttore creativo, sceglie di usare il tema delle ''connessioni'' come fulcro della creatività e manda in passerella a Parigi, nella Cour Carrée del Louvre, la collezione 'Louis Lifewear' per l'autunno-inverno 23/24 disegnata dallo studio pret-a-porter uomo della maison e nata - appunto - dall'ispirazione di un collettivo creativo (i cui protagonisti sono usciti tutti insieme in passerella a fine sfilata).
La collezione si ispira alle idee del designer americano Colm Dillane, fondatore del brand KidSuper (spirito colorato e giocoso) e vincitore nel 2021 del premio Karl Lagerfeld Lvmh. La scenografia della sfilata e il suo preludio cinematografico sono diretti dai registi francesi Michel e Olivier Gondry, che hanno creato un set che ricorda una casa con varie stanze (dalla cameretta allo studio), con il supporto dello stilista sierraleonese Ibrahim Kamara (che ha lavorato come stylist per le sfilate maschili di Louis Vuitton dal 2020) e della direttrice creativa ucraina Lina Kutsovskaya, con la sua Be Good Studios fondata a Los Angeles ha creato anche campagne per la maison. Insieme a loro c'è la cantante spagnola Rosalía, curatrice musicale dello show e protagonista di una performance durante la sfilata. L'idea generale è quella di raccontare le varie fasi della vita di un uomo, celebrando i riti di passaggio, dall'infanzia all'adolescenza, fino all'età adulta.
Così il set mostra la stanza per il neonato con mamma e papà, quella del bimbo piccolo, dell'adolescente e infine dell'adulto.
Qui si muovono i modelli. Ma veniamo alla collezione. Partendo dalla generazione cresciuta all'ombra della super-connettività, il team creativo indaga l'impatto dell'era digitale: ecco motivi, tecniche e lavorazioni sartoriali, abiti da lavoro e capispalla che fanno riferimento a TV, film, cyberspazio, schermi e telecamere. Si riflettono in disegni illusori come un motivo che assomiglia alla codifica crittografata, un ricamo televisivo realizzato con perle e paillettes o un motivo con logo Apple TV composto da rendering del frutto pixelati.
La grafica sulla pelle ricorda i poster della vecchia Hollywood mentre i paesaggi di scene di film immaginari sono realizzati in jacquard con sottotitoli in fil-coupé. Ma ecco anche giganteschi occhi, massima espressione della connessione, applicati al tailoring. Accanto ai motivi computerizzati, abiti, borse e fazzoletti creati con Dillane, strutturati con frammenti di pelle stampati con scansioni di lettere di alfabeti in differenti lingue.
Poi opere d'arte con volti dipinti dal designer, trasformate in stampe su abiti, cappotti, borse. A introdurre lo show c'è il cortometraggio Growing Up dei fratelli Gondry: descrive fasi distintive della crescita con storie collegate a elementi presenti in passerella. La storia alla fine presenta il protagonista nella sua giovane età adulta, appare un orologio sul comodino: segna le 14.30, l'orario della sfilata.
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