Fuori programma alla presentazione della prossima Milano Fashion Week, oggi a Palazzo Reale: mentre il presidente della Camera della Moda Italiana (Cnmi) Carlo Capasa illustrava il programma della manifestazione, in calendario dal 21 al 27 febbraio, si è alzata per prendere la parola la designer Stella Jean, a capo del collettivo di designer Wami (We are made in Italy) e denuciare la poca inclusività. "Nessuna promessa fatta dal presidente della Camera nazionale della moda italiana è stata mantenuta. Finché non verrà data un'opportunità al collettivo Wami e le minoranze non verranno messe al riparo continuerò lo sciopero della fame che ho iniziato oggi" ha annunciato la designer italo-haitiana, che è anche membro di Cnmi. Secondo Stella Jean, la Camera ha "ridotto significativamente" il sostegno a Wami, 'We are Made in Italy', tanto da rendere impossibile la loro partecipazione a questa Fashion Week.
"Eravamo in apertura del calendario delle sfilate di febbraio ma ci siamo dovuti ritirare perché come paghiamo le collezioni se i ragazzi non hanno i mezzi?" ha lamentato la stilista, che ha deciso di non sfilare a Milano nemmeno con il brand che porta il suo nome. Capasa ha replicato spiegando che la Camera ha supportato Wami per 2 anni, pari a quattro stagioni. "Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto - ha sottolineato - per questa fashion week ci era stato chiesto uno spazio per Wami e Stella Jean e lo abbiamo trovato, ora entrambi gli slot sono rimasti vuoti.
Quello che abbiamo promesso lo abbiamo fatto, ma non possiamo trasformarci in imprenditori".
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