"Seguiamo la stella che è in noi": è uno dei passaggi del manifesto 'The Compass Inside' con cui Stone Island inaugura alla Milano Fashion Week, nella 'Cattedrale' del Certosa District, un nuovo capitolo della sua storia, iniziata nel 1982 con Massimo Osti e Carlo Rivetti. "Aprire questo nuovo capitolo - sottolinea il presidente Carlo Rivetti - per noi è molto importante, perché significa guardare al prossimo futuro con ottimismo, anche se i tempi non sono facili". Una nuova pagina aperta con l'acquisizione del brand da parte di Moncler, nel dicembre 2020, e con l'arrivo, lo scorso giugno, del nuovo ceo Robert Triefus. "Ci sono pochi marchi al mondo - commenta il ceo - con una storia come Stone Island, che ha autenticità e autorevolezza, una moneta a due facce che si basa sull'innovazione e sulla comunità. Negli anni '80 era il brand adottato dai paninari, poi è stato scelto dal mondo della musica, del calcio e oggi da quello dell'arte".
A sottolineare questo senso di comunità, una presentazione-show per 500 invitati, con 54 modelli posizionati su un ponteggio industriale, ma anche una nuova campagna pubblicitaria - scattata da David Sims - con 16 diversi protagonisti, dal 17enne tennista Henry Searle al rapper Tricky, dal 63enne architetto Heidulf Gerngross al produttore e musicista Dave, la cui voce declama il manifesto del brand all'inizio dello show milanese. Protagonisti dell'installazione i capi della collezione per il prossimo inverno, affiancati ad alcuni modelli d'archivio, a sottolineare la continua ricerca che caratterizza il marchio. Così, a fianco del parka 'pure metal shell' dell'a/i 99/00, realizzato in rete d'acciaio come protezione dalle onde elettromagnetiche, oggi c'è il nuovo 'meta mesh pvd nanotechnology down', dove la nanotecnologia è stata utilizzata per infondere l'alluminio nell'organza di poliestere.
E poi le nuove Ice Jacket termosensibili, che rispetto ai modelli precedenti cambiano colore più velocemente.
"Tante ricerche che non eravamo riusciti a finalizzare in passato oggi si possono sviluppare con le nuove tecnologie" dice Carlo Rivetti, raccontando che anche l'Ad di Apple ha mandato il suo team a Ravarino, headquarter dell'azienda, per studiare la tecnologia del brand, "che ha avuto tante evoluzioni e il cui segreto è sempre stato quello di tenere la barra dritta, non seguendo il mercato ma cercando di anticiparlo". Ora "il gruppo Moncler dà delle opportunità che non si possono cogliere da soli" aggiunge Triefus, spiegando che anche se "oggi il mercato premia i long lasting values e il brand ha ciò che viene richiesto, non c'è fretta, dobbiamo andare avanti con costanza e solidità".
Il primo passaggio sono stati i negozi, oggi 72 diretti, e la distribuzione, presa in mano in mercati come Corea, Giappone, Cina. Oggi la celebrazione, in apertura della Milano Fashion Week, del nuovo capitolo del brand, che proseguirà a febbraio con il lancio di un film con i protagonisti della nuova campagna e Spike Lee. Poi, in primavera, al Salone del Mobile, il lancio di 100 nuovi prototipi "che serve a capire se sono industrializzabili, perché non pensiamo mai prima alla collezione ma - conclude Rivetti - alla ricerca". Una direzione chiarissima che ha permesso al brand di passare da "oggetto del desiderio dei paninari, che acquistavano i giubbotti a rate", a una comunità globale, che va da Ed Sheeran a Dua Lipa fino a Noel Gallagher.
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