Nasce da un fiocco, emblema di un certo romanticismo un po' bistrattato, l'ispirazione per la collezione Prada per il prossimo inverno, in passerella a Milano per dire che, invece, oggi di romanticismo c'è bisogno eccome. E che bisogna pescarlo nel passato, senza nostalgie, per ricordare chi siamo e da dove veniamo. E sì, per opporre ai difficili tempi di oggi un ideale che non è solo estetico, ma che rimanda a valori di amore e attenzione.
"In questo momento - sottolinea Miuccia Prada nel backstage dello show - mi interessa l'introduzione del buono e del gentile, del giusto, perché c'è tanta aggressività e cattiveria, mentre noi proviamo interesse per altre qualità dell'umanità".
"Gli abiti di questa collezione - aggiunge la stilista - rivelano un senso di romanticismo che tocca i valori dell'amore e dell'attenzione. L'amore tra le persone, romantico ma anche familiare". Un amore fatto di esseri umani e per questo nutrito di frammenti delle loro storie, che vanno a innestarsi negli abiti in scena oggi, in un set con una foresta incantata incapsulata sotto il pavimento della sala.
"Per me la storia è sempre collegata alla vita delle persone: i riferimenti alla moda del passato - è la lezione di Miuccia Prada - raccontano vite vissute, ma anche modi di vivere odierni. Riflettere sulla storia ci insegna a comprendere i nostri errori e i nostri punti di forza. Il passato è l'unica cosa che abbiamo. Detesto l'idea della nostalgia, come se la storia non insegnasse nulla. La storia insegna tutto, soprattutto nei momenti difficili. Questa è una collezione plasmata dalla storia. Non si tratta di nostalgia, ma di comprendere chi eravamo e perché ci vestivamo così. Si tratta di ricordare il nostro passato e di usare questa conoscenza per andare avanti".
Una memoria emotiva che prende alcuni degli stilemi classici del vestire femminile, dalla ruche al fiocco, dalla sottoveste alla balza, per innestarli su nuove forme. Così calzoni che sono un ricordo dell'età vittoriana si portano con tubini accostati caratterizzati da motivi a rilievo, le gonne a campana anni 50 sembrano fatte con calzoni da uomo, le giacche sartoriali sul retro sono come dei gilet, la maglieria a coste è chiusa sul collo da maxi broche dorate a forma di fiocco. Fiocchi che tornano a decorare gli abiti attillati, slanciati da alti cappelli di piume o velluto, ma anche il retro delle gonne abbinate ai twinset o al chiodo sagomato.
A suggellare il tutto, le borsette allacciate al polso o strette al braccio, in un gesto naturalmente gentile e femminile che è la firma della collezione disegnata da Raf Simons e Miuccia Prada.
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