Il regista e attore Kevin Spacey,
Premio Oscar, è da due giorni a Torino: va in giro per la città,
siede nei caffè delle piazze più belle, si fa i selfie. Lo ha
invitato il Museo Nazionale del Cinema e lunedì terrà una
Masterclass alla Mole Antonelliana. Prima dell'incontro con il
pubblico riceverà il premio Stella della Mole che gli verrà
consegnato da Enzo Ghigo, presidente del Museo e da Vittorio
Sgarbi, sottosegretario per la cultura del Mic. Qualcuno
però storce il naso. Spacey, 63 anni, è accusato di abusi
sessuali gay, denunciati a distanza di diversi anni sull'onda
delle campagne internazionali del MeToo. L'attore è stato
assolto da una giuria a New York nell'ottobre 2022 perché "il
fatto non sussiste", ma deve ancora rispondere di altri capi di
imputazione per molestie sessuali. Nuove imputazioni sono state
sollevate dalla giustizia britannica: Spacey è riapparso proprio
oggi in video collegamento di fronte a un giudice della
Southwark Crown Court di Londra, nell'ambito di un'udienza
introduttiva e ha negato ogni responsabilità sulle nuove accuse
mosse da un uomo - molto giovane all'epoca dei presunti fatti -
su sette presunti abusi risalenti al periodo fra il 2001 e il
2004.
Il Museo Nazionale del Cinema difende la scelta di invitarlo e
di premiarlo. "Vogliamo tenere le polemiche fuori dalla Mole
Antonelliana. Il nostro Museo vuole riproporre la carriera di un
grande attore che ha vinto due Oscar ed è nel cuore di tutti gli
amanti di cinema. A noi interessa la sua arte" taglia corto il
direttore Domenico De Gaetano.
"C'è sempre la presunzione di innocenza. Spacey è un grande
attore, per noi è un privilegio e un onore averlo qui. Delle
accuse risponderà nelle sedi opportune, da noi risponderà alle
domande del cinema" afferma De Gaetano che racconta di avere
ricevuto centinaia di email da tutto il mondo di persone che
hanno chiesto di poter partecipare all'incontro.
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