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I 70 anni di Eleonora Giorgi

I 70 anni di Eleonora Giorgi

Tanti nel segno della commedia da Celentano a Verdone

ROMA, 21 ottobre 2023, 16:26

di Giorgio Gosetti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Se si guarda indietro e si ripercorre la sua carriera di sex symbol e di star cinematografica, Eleonora Giorgi ha poche ragioni di pentimento e può sorridere dei suoi 70 anni portati con grazia e festeggiati il 21 ottobre in famiglia. Ha sangue straniero nelle vene (inglese per parte di padre, ungherese grazie alla madre) e questo mix tra rigore e passione si è sempre riflesso nella sua vita privata e professionale. Quanto al fascino del cinema e della recitazione, lei stessa ammette che l'influenza della scenografa Giulia Mafai (seconda compagna del padre) è stata determinante dato che sul set è stata catapultata per caso dopo qualche servizio fotografico.
La chiama Tonino Cervi che produce «Storia di una monaca di clausura » nel 1973 e ha un ruolo di spicco per lei a fianco di Catherine Spaak. Si tratta di un racconto popolare con qualche venatura erotica ma per la ragazza diciannovenne, libera e sfrontata che è cresciuta al tempo della contestazione generale e del '68, il cinema è un grande gioco che eccita e attira. Specie se come accade a Eleonora è preceduto da una comparsa in «Roma» vicino al maestro Fellini. Bionda, occhi cerulei, movenze da Lolita e disinvolta esibizione della sua bellezza (avrà presto un intero servizio su Playboy Italia), la ragazza acqua e sapone incrocia l'amica/rivale Ornella Muti l'anno successivo in "Appassionata" e nello stesso 1974 diventa un modello di successo con ben quattro film sempre legati a un erotismo soft ed elegante. Sono gli anni delle nuove dive con Agostina Belli a completare un terzetto vincente insieme a Muti e appunto Giorgi.
Ma nello stesso anno, un dolore profondo (la morte del suo fidanzato a bordo di una moto che le ha preso in prestito) segna di colpo la sua vita. Scopre il tunnel dell'eroina, conosce la depressione, si rifugia alla radio, scompare dallo schermo.

 

Video Buon compleanno, Eleonora Giorgi

 



A vent'anni appena compiuti (è nata a Roma il 21 ottobre 1953), Eleonora Giorgi è già una donna carica di esperienze, non tutte felici. Le viene in aiuto Alberto Lattuada che, fidando nel giudizio dei migliori registi che l'hanno formata (Salce e Samperi in primis) la chiama nel '75 per "Cuore di cane" dal romanzo di Bulgakov con Max von Sydow e Cochi Ponzoni come partner. A sorpresa per Eleonora è come un secondo inizio in cui viene considerata dal cinema italiano di "serie A". Da quel momento in poi le occasioni prestigiose si susseguono, una volta ancora secondo un destino artistico che le accomuna Ornella Muti, di due anni più giovane. Eleonora lavora con Giuliano Montaldo ("L'Agnese va a morire"), Damiano Damiani ("Un uomo in ginocchio"), Dario Argento ("Inferno"), Franco Brusati ("Dimenticare Venezia"), Liliana Cavani grazie alla quale incontra nel 1982 per "Oltre la porta" il compagno di scena più amato e rispettato, Marcello Mastroianni.
Nel frattempo però, dimostrando una duttilità è una verve che la rende unica nel cinema italiano di quella stagione, Giorgi ha scoperto il suo lato comico, una leggerezza finemente ingenua che la rende partner ideale per Celentano ("Mani di velluto") e Renato Pozzetto ("Mia moglie è una strega"). A coronare questa svolta e' l'incontro con Carlo Verdone che in "Borotalco" (1982) ne fa la sua musa fatata e la ritroverà anni dopo in "Compagni di scuola". Sposata nel 1979 con Angelo Rizzoli (da lui avrà il primo figlio Andrea), Eleonora si innamora di Massimo Ciavarro sul set di "Sapore di mare 2" (1983) e da lui avrà il suo secondo figlio, Paolo. In mezzo ha confermato uno solo dei molti flirt che le sono stati attribuiti: quello con Warren Beatty nel 1982. Stanca dei ruoli sempre più stereotipati che il cinema italiano degli anni '80 le offre, Giorgi abbraccia la televisione, quella dei programmi d'intrattenimento e quella delle fiction. Ne ricaverà nuova popolarità e nuovo pubblico tra "Festa di Capodanno" (1988) e "Lo zio d'America" (2006), un Sanremo da gran soubrette e un "Ballando sotto le stelle" molto autoironico. Proprio come la sua autobiografia "Nei panni di un'altra" del 2016. Eleonora Giorgi è già stata conduttrice radiofonica di rara eleganza, attrice teatrale fino a una decina d'anni fa, produttrice insieme a Massimo Ciavarro e regista (due volte) di se stessa, offrendo un ruolo da protagonista proprio a Ornella Muti in «Uomini&Donne, amori&bugie» del 2003. "Circa ogni dieci anni - dichiara oggi - mi viene l'idea che mi stimola a scrivere e dirigere. Adesso è il tempo giusto per una nuova avventura, visto che sono stata, se non sbaglio, la prima attrice Italiana tanto matta da passare dietro la macchina da presa rinunciando a cavalcare il successo"
   

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