Come è cambiata la mobilità nel corso del 2020, anno segnato dalla pandemia? A rispondere a questa domanda ci penda Arval Mobility Observatory, il centro studi che monitora e anticipa le tendenze del mondo della mobilità in Italia e in Europa, che ha pubblicato 'Osservatorio Mobilità 2021: crisi e rilancio del settore automobilistico Italiano', una raccolta dei principali indicatori che raccontano l'anno appena passato per l'intero settore automotive.
Scritto da Basilio Velleca, responsabile della divisione Automotive Consulting della CWS Digital Solution, l'Osservatorio Mobilità 2021 ripercorre un anno che, per certi versi, può essere considerato ''uno spartiacque temporale che si userà in futuro per identificare ciò che c'era prima, da quel che è divenuto poi'': così ha dichiarato Massimiliano Abriola, che dal 1° gennaio è il nuovo responsabile di Arval Mobility Observatory.
In particolare, novità hanno riguardato la mobilità, sempre più green: il complesso delle vetture elettriche più ibride è passato da una quota del 6,6% (127.000 vetture circa) sul totale immatricolato del 2019 al 20,3% (281.000 auto) del 2020, più che triplicando quindi il loro peso sul mercato.
Guardando alle elettriche pure, queste rappresentano una quota ancora marginale, sono infatti solo il 2,3% del totale immatricolato, percentuale che invece sale al 5,2% se si considera solo il noleggio a lungo termine, che registra un tasso di penetrazione più che doppio rispetto al mercato nel suo complesso.
Il noleggio a lungo termine è anche il segmento che ha mostrato una maggiore resilienza: seppure contabilizzando una perdita di oltre 70.000 vetture immatricolate, ha performato meglio del mercato, contenendo le perdite. Questo vale per il noleggio aziendale, ma anche per i consumatori privati tanto che, si stima, il parco circolante totale noleggiato ai privati sia arrivato a toccare le 65.000 unità, con una crescita di 13.000 veicoli in un solo anno.
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