C'è il mangiatore malinconico, che usa il cibo come un conforto, quello compulsivo, che mangia per riempirsi e combattere ansia e paure. L'edonista, al quale piace il buon cibo, e il mangiatore sociale, che cerca nello stare a tavola l'aggregazione e affida al cibo la sua affermazione. Per ciascuno di questi profili c'è la dieta giusta, che si basa su fattori fisiologici diversi per ciascuno, come la glicemia, il colesterolo o la massa grassa, ma che tiene conto anche di un altro aspetto fondamentale: il rapporto col cibo. L'alto tasso di fallimento delle diete mostra infatti che un programma dimagrante generico, anche se elaborato da un professionista, non può essere adatto a chiunque. È questa la filosofia che sta alla base del volume "La dieta persona" di Tiziana Stallone, biologa nutrizionista con esperienza in psiconutrizione e disturbi del comportamento alimentare, edito da Tre60 (euro 16).
"Qual è la dieta giusta? Viene spiegato in questo libro:è quella che, prendendo in considerazione i nostri gusti e le nostre debolezze, ci accompagna in maniera facile e adeguata. La dieta deve adattarsi alle persone come un vestito che cambia a seconda delle occasioni e delle situazioni" scrive nell'introduzione Andrea Ghiselli, presidente della Società Italiana di Scienze dell'Alimentazione. Stallone ha descritto l'atteggiamento nei confronti del cibo in quattro profili psicologici, individuandone gli eccessi, le fragilità e le possibili soluzioni. Per ciascuno di essi - il mangiatore malinconico, quello compulsivo , l'edonista il mangiatore sociale - ha poi studiato quattro programmi distinti per cambiare gradualmente e stabilmente le proprie abitudini alimentari. "La dieta persona" si propone come un nuovo metodo basato sulla personalità per controllare la fame, sentirsi appagati e dimagrire.
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