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Il sei marzo al Gemelli la giornata mondiale sul linfedema

Il sei marzo al Gemelli la giornata mondiale sul linfedema

Era ritenuta una malattia rara, oggi 40 mila nuovi caso all'anno

ROMA, 23 febbraio 2018, 11:57

Redazione ANSA

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Il sei marzo al Gemelli la giornata mondiale sul linfedema - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sei marzo al Gemelli la giornata mondiale sul linfedema - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il sei marzo al Gemelli la giornata mondiale sul linfedema - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Si terrà il sei marzo al Policlinico Gemelli di Roma la giornata mondiale sul linfedema, LymphADay, promossa in Italia dalla Beautiful After Breast Cancer Onlus (Babc)). Una volta era ritenuta una malattia rara, oggi non lo è più: è infatti in aumento e in Italia si stimano circa 40.000 nuovi casi all'anno, una incidenza quasi sovrapponibile a quella del tumore al seno.
    Al Gemelli gli specialisti faranno il punto sulle nuove opzioni di trattamento che affiancano oggi la fisioterapia, una volta unica cura per i malati che però vi si devono sottoporre a vita. Associata invece a recenti tecniche di microchirurgia permette la riduzione del gonfiore e del dolore fino al 70%. Il linfedema è una patologia che provoca il rigonfiamento degli arti a causa di una mancanza del drenaggio della linfa sotto la pelle, provoca dolore e difficoltà a vestirsi e muoversi liberamente. Puòinsorgere in chi soffre di alterazioni del sistema linfatico ma i casi aumentano soprattutto perché colpisce dal 20% al 40% dei pazienti sottoposti a terapie oncologiche in cui si rende necessario intervenire con lo svuotamento dei linfonodi ascellari, inguinali e pelvici come per il tumore della mammella, tumori ginecologici, urologici, e melanomi. Così chi combatte con un tumore si trova anche a dover fare i conti con questa forma di invalidità. Del linfedema si parla ancora molto poco perfino con chi deve sottoporsi a cure oncologiche. Questo significa che i pazienti non vengono educati in modo appropriato sui possibili trattamenti che, se messi in atto in fase iniziale, risultano invece essere più efficaci riducendone i sintomi anche fino al 70%.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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