/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Individuato meccanismo con cui rafforziamo ricordi dormendo

Individuato meccanismo con cui rafforziamo ricordi dormendo

Nature Communications, rispettare ritmi per far formare memoria

ROMA, 03 giugno 2021, 13:51

Redazione ANSA

ANSACheck

Individuato meccanismo con cui rafforziamo ricordi dormendo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Individuato meccanismo con cui rafforziamo ricordi dormendo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Individuato meccanismo con cui rafforziamo ricordi dormendo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da tempo i ricercatori hanno esplorato l'affascinante e misterioso legame tra ricordi e sonno. Ora uno studio recente, pubblicato su Nature Communications, ha individuato come, mentre dormiamo, il cervello produce particolari schemi di attività e quando alcuni di queste si intrecciano, le esperienze precedenti vengono riattivate, aiutando a cementare i ricordi.
 

   Come noto, mentre dormiamo vengono riattivate delle informazioni precedentemente apprese, e questo ci consente di conservare i ricordi a lungo termine. Per capirne meglio il meccanismo, il team ha ideato nuovi test in cui ai partecipanti sono state mostrate informazioni prima di fare un pisolino, quindi l'attività cerebrale è stata monitorata durante il sonno con movimenti oculari non rapidi (NRem) utilizzando la registrazione Elettrocardiogramma.

I partecipanti sono stati poi testati dopo il risveglio, per collegare l'entità della riattivazione della memoria mentre dormivano alla effettiva capacità di ricordare al risveglio. Centrale è emersa essere la combinazione di due attività cerebrali che svolgono un ruolo importante: le oscillazioni lente, ovvero impulsi neurali che viaggiano come 'onde' da un punto all'altro nella corteccia cerebrale durante il sonno profondo, e i fusi del sonno, cioè improvvise e rapide esplosioni di attività cerebrale oscillatoria che annunciano il passaggio da un leggero stadio del sonno a uno più profondo.

"Abbiamo scoperto - afferma il co-autore dello studio, Bernhard Staresina, della School of Psychology dell'Università di Birmingham - un'intricata interazione di attività cerebrale, oscillazioni lente e fusi del sonno, che creano finestre di opportunità che consentono questa riattivazione", come finestre che riattivano i ricordi. "Questi risultati gettano nuova luce sulla funzione di memoria del sonno e sottolineano l'importanza di rispettarne i ritmi per orchestrare la creazione di ricordi", aggiunge Thomas Schreiner, della Ludwig-Maximilians-University, Monaco. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza