Il rischio di miocardite, un'infiammazione della parete del cuore, associato al vaccino Pfizer, è inferiore rispetto a quello di avere la stessa patologia come effetto dell'infezione da Covid. Lo afferma uno studio condotto sui dati di Israele pubblicato dal New England Journal of Medicine, secondo cui comunque la probabilità che l'immunizzazione dia l'effetto collaterale è molto bassa.
Per lo studio sono stati analizzati i dati di 880mila persone sopra i 16 anni vaccinate con Pfizer, ognuna delle quali è stata 'accoppiata' ad una non vaccinata paragonabile per caratteristiche fisiche e demografiche. Nei soggetti sono stati calcolati i tassi di incidenza di 25 potenziali effetti avversi, che in un'altra analisi sono stati calcolati per un campione di 170mila persone positive al Covid confrontate a loro volta con un gruppo di controllo. Anche se la miocardite rimane un effetto raro, scrivono gli autori, è risultata più comune nei vaccinati rispetto ai non vaccinati, con 2,7 casi in più ogni 100mila immunizzati. E' molto più alto però il rischio di avere la miocardite se si è avuto il Covid, con 11 casi ogni 100mila persone.
"Il coronavirus è molto pericoloso - afferma al New York Times Ben Reis del Boston Children's Hospital, uno degli autori -, e colpisce il corpo in molti modi. Se la ragione per cui molti sono esitanti a vaccinarsi è per la paura di un eventi avverso molto raro e solitamente non molto serio come la miocardite questo studio dimostra che il rischio è molto più alto se non si è vaccinati e ci si infetta".
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