Il rischio di fallimento delle
tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) è scritto
nell'endometrio, il luogo dove avviene l'impianto e lo sviluppo
dell'embrione. E' infatti possibile valutarlo in anticipo grazie
alle analisi genetiche, assieme ad algoritmi di intelligenza
artificiale. Si tratta di un nuovo metodo, con un'accuratezza
del 95% nell'identificazione delle firme genetiche, che aiuterà
a distinguere l'endometrio con prognosi buona e cattiva prima di
iniziare il trattamento riproduttivo. Il nuovo strumento per
prevedere l'esito dei trattamenti di Pma è al centro di uno
studio presentato a Copenhagen, al 39/mo Congresso della Società
Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (Eshre), da Ivi,
clinica spagnola con tre sedi in Italia (Roma, Milano e Bari).
Oltre a identificare in modo pionieristico questi due tipi di
profili endometriali - di buona e cattiva prognosi - questa
ricerca permette di trovare tra questi due profili una
differenza di rischio relativo 3 volte maggiore nelle pazienti
con una prognosi sfavorevole di presentare un fallimento
endometriale - fallimento dell'impianto, aborto biochimico o
aborto clinico. "Sebbene siano necessarie nuove linee di studio
per i pazienti che presentano endometrio con una prognosi
infausta - ha dichiarato Daniela Galliano, Responsabile del
Centro Pma Ivi Roma - essere in grado di distinguerli
preventivamente attraverso il metodo presentato all'Eshre è il
punto di partenza nella ricerca di nuove procedure che
migliorano la loro diagnosi e trattamento, cercando di evitare
la sofferenza alle coppie a causa di un possibile mancato
impianto, e a sua volta migliorare le possibilità di successo
nei percorsi di procreazione medicalmente assistita. Questi
risultati promettenti sono un altro esempio del nostro fermo
impegno per la medicina personalizzata e di precisione".
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