Un recettore presente nel midollo
osseo potrebbe essere alla base del link che unisce le
infiammazioni croniche delle gengive a malattie del cuore o
reumatologiche. A far luce su legame è un recente articolo
pubblicato su Cell, in cui un team internazionale di ricercatori
ha descritto, per la prima volta, un possibile meccanismo.
Se è stato ormai dimostrato che la parodontite aumenta il
rischio di malattie cardiovascolari, è vero anche il contrario:
condizioni infiammatorie che originano da sedi distanti dal cavo
orale, incluse artriti e malattie cardiovascolari, si associano
ad un rischio maggiore di sviluppare malattia parodontale.
Diversi meccanismi sono stati indagati ma nessuno aveva spiegato
questa bidirezionalità".
L'esperimento, guidato da George Hajishengallis, professore
presso la Penn Dental Medicine dell'Università della
Pennsylvania, ha provato che la memoria immunitaria innata può
causare una malattia infiammatoria che, a sua volta, agendo sui
precursori delle cellule immunitarie nel midollo osseo, aumenta
la suscettibilità ad una seconda malattia infiammatoria. Nello
specifico, usando un modello murino, il team ha dimostrato che i
topi destinatari di un trapianto di midollo osseo erano
predisposti a sviluppare una forma più grave di artrite indotta,
se il topo donatore soffriva di parodontite, come se le cellule
progenitrici avessero 'memorizzato' l'infiammazione a cui erano
state esposte.
I ricercatori hanno poi dimostrato la presenza di modifiche
epigenetiche a carico delle cellule staminali che erano state
'addestrate' dalla parodontite. "Si tratta di alterazioni in
grado di condizionare il modo in cui i geni vengono espressi
dopo l'esposizione ad uno stimolo infiammatorio, questa volta
rivolto verso le articolazioni, determinando una maggiore
gravità di artrite rispetto alla forma sviluppata dai topi
trapiantati da animali sani", spiega Davide Pietropaoli,
ricercatore all'Università dell'Aquila e visiting professor alla
Case Western Reserve University di Cleveland, Ohio.
Un ruolo chiave in questo meccanismo è quello del recettore
dell'interleuchina 1, presente nel midollo osseo: topi privati
di questo recettore, infatti, dimostravano di non aver generato
il 'ricordo' del primo evento infiammatorio, quello parodontale.
Aver scoperto una probabile ipotesi del link che unisce diversi
tipi di infiammazione apre un filone nuovo in questo campo di
ricerca e avere riflessi anche su altri aspetti clinici.
"Il lavoro - prosegue l'esperto della Società italiana di
Parodontologia e Implantologia (SIdP) - ha implicazioni
nell'uomo, in cui il trapianto di midollo osseo rappresenta
un'opzione terapeutica in alcune forme di tumore. Suggerisce, ad
esempio, l'importanza di approfondire la storia medica del
donatore, per evitare di mettere il recevente a rischio di
sviluppare nuove malattie. Per noi odontoiatri, invece, -
conclude - è importante che questo lavoro, rilevante per
un'ampia gamma di condizioni mediche, sia iniziato indagando
sulla salute orale".
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