Due ospedali italiani su tre non hanno percorsi accessibili e spazi di assistenza adeguati per le persone disabili. Così, "una persona con disabilità in ospedale rischia di essere disabile due volte". Lo denuncia Fiaba onlus, organizzazione senza scopo di lucro che promuove l'eliminazione delle barriere architettoniche e culturali rispetto alla disabilità, in un incontro al ministero della Salute. Non ci sono solo questioni di rampe o ascensori che devono permettere un agevole accesso ai piani. La sanità italiana, sottolinea l'associazione, manca di quel "prendersi cura" di chi ha una disabilità. E' in questi casi che vivere in ospedale può essere complesso per chi è in sedia a rotelle. Già solo farsi la barba (perché lo specchio è messo troppo in alto) o lavarsi le mani (per un mobiletto del lavandino che non permette di avvicinarsi) diventa difficile. Il presidente di Fiaba onlus, Giuseppe Trieste, lancia un appello affinché la sanità italiana sia più sensibile contro questi difetti di accessibilità.
"Ci vuole più attenzione, anche perché la popolazione sta invecchiando di anno in anno", ha spiegato Trieste durante l'incontro organizzato insieme a Consulcesi club. I problemi di accessibilità toccano anche gli aspetti della strumentazione: "Bisogna lavorare sul design delle apparecchiature sanitarie - spiega -. Può essere complesso, per esempio, fare una semplice analisi diagnostica oculistica: un apparecchio sanitario per questo scopo è fatto con un pilone centrale che non consente, per chi è in carrozzina, di avvicinarsi".
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