L'emergenza coronavirus continua, ma gli adolescenti si mostrano 'resilienti'. Cresce il rispetto delle norme di sicurezza, mentre la paura, dopo un'impennata iniziale, resta stabile. La socialità in rete per le ragazze risulta un'ottima alternativa per mantenere le relazioni, un po' meno per i ragazzi che iniziano a soffrire più la solitudine.
Emerge da un'indagine online condotta dal 9 al 20 marzo dal Laboratorio Adolescenza, con oltre 3000 risposte da parte di teenagers e giovani adulti. Il coronavirus rimane l'argomento principale di conversazione con i genitori, mentre con gli amici, nelle videochiamate, prevale il desiderio di evasione.
"Passano i giorni, crescono consapevolezza e prudenza - evidenzia Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza - ma senza panico e soprattutto i giovani stanno dimostrando di 'reggere' l'isolamento molto meglio di quanto ci saremmo potuti immaginare. L'impegno delle scuole nel garantire la prosecuzione dell'attività didattica, ma anche una maturità complessiva ci stanno restituendo l'immagine di un'adolescenza più che confortante. La generazione 'nata nell'ovatta' che, come i genitori, non aveva mai dovuto affrontare emergenze vere, sta dando un'ottima prova di sé".
Relativamente al timore, "dopo un incremento (coinciso con l'entrata in vigore delle restrizioni), anche la nuova situazione viene metabolizzata rientrando in una 'normalità'". Questa sensazione, comunque, cresce con l'età e in base al genere (molto preoccupato il 18,3% delle femmine rispetto all'8,3% dei maschi). Doppia, inoltre, la preoccupazione dei giovani nel centro sud rispetto a quelli del centro nord (22,2% rispetto all'11,1%) secondo gli esperti probabilmente perche' "mentre al nord l'emergenza si sta già vivendo in pieno, al sud l'incognita sul futuro genera una paura maggiore". Altissimo e in crescita il consenso verso le misure di sicurezza: negli ultimi giorni di rilevazione è arrivato al 93%.Passa dal 48,9% al 78,9% la percentuale di chi afferma di seguirle rigorosamente e si annulla quella di chi le rispetta raramente o mai (0,4%). I più prudenti sono studenti di scuole medie e over 19, le femmine più dei maschi.
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