Circa 23.500 pillole e 180 confezioni di flaconi, per un valore di 80 mila euro, di farmaci tra antibiotici, antinfiammatori e antifebbrili provenienti dall'Africa e utilizzati anche per il Covid-19 sono stati sequestrati dai Nas all'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Trasportati clandestinamente all'interno dei bagagli di un cittadino africano, i medicinali erano sprovvisti di certificazione medico sanitaria, delle prescritte autorizzazioni ministeriali e in alcuni casi anche privi dell'indicazione dei principi attivi e della loro origine, quindi potenzialmente pericolosi per la salute.
Oscurati anche 11 siti sui quali venivano effettuate la pubblicità e l'offerta in vendita, anche in lingua italiana, di di medicinali che in questi mesi sono stati a vario titolo collegati all'emergenza pandemica da Covid 19. Oltre a una serie di farmaci soggetti a obbligo di prescrizione e vendibili solo in farmacia, i carabinieri hanno individuato l'offerta di vendita di medicinali soggetti a particolari restrizioni d'uso e specifiche indicazioni d'impiego in relazione all'infezione da Sarscov-2, tra cui gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina.
I siti web oscurati dai Nas, presenti su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili, pubblicizzavano in italiano anche farmaci soggetti a obbligo di prescrizione o vendibili solo in farmacia. Oltre agli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, su queste vetrine virtuali si potevano comprare gli antivirali lopinavir/ritonavir, di cui l'Aifa ha sospeso l'utilizzo off label al di fuori degli studi sperimentali clinici, il ribavirin, per cui è stato autorizzato l'uso solo per i pazienti ricoverati con difficoltà respiratorie legate al Covid-19. Poi l'antibiotico azitromicina, e l'antinfiammatorio colchicina, oggetto di uno studio sperimentale nel trattamento del Covid-19. I Nas hanno anche trovato medicinali con un altro antinfiammatorio, l'indometacina, la cui assunzione fuori stretto controllo medico può provocare gravissimi effetti collaterali, e l'antivirale daclatasvir, offerto in rete nonostante l'Ema ne abbia vietato l'uso in tutta l'Unione Europea. Anche nell'inizio di questo 2021, sottolineano i Nas in una nota, si conferma quanto già visto nel 2020, e cioè che il mercato virtuale su internet è un'importante fonte di commercio di farmaci, con gravi pericoli per la salute dei cittadini. Particolarmente a rischio sono gli utenti che consultano la parte "in chiaro" e indicizzata della rete agevolmente accessibile e alla portata di tutti. A tal fine i carabinieri del Nas ricordano che i farmaci con obbligo di prescrizione non possono essere venduti su internet e l'offerta in vendita e la pubblicità dei medicinali senza obbligo di prescrizione può essere fatta on line solo sui siti di farmacie ed esercizi espressamente autorizzati, riconoscibili dal Logo Identificativo Nazionale su ciascuna pagina del sito web.
Speranza, alta attenzione su sicurezza farmaci grazie ai Nas
"È importante tenere alta l'attenzione sulla sicurezza dei farmaci e sulla loro regolare distribuzione. Per questo voglio ringraziare i Nas-Comando Carabinieri per la Tutela della Salute per l'operazione, condotta in sintonia con il Ministero della Salute, di oscuramento di numerosi siti web che pubblicizzavano e vendevano in modo illegale presunti medicinali anti Covid-19. Su farmaci e terapie dobbiamo fidarci della serietà e competenza dei nostri professionisti sanitari e del Ssn". Lo ha detto il Ministro della Salute Roberto Speranza in relazione all'operazione che ha oscurato 11 siti sui quali venivano effettuate la pubblicità e l'offerta in vendita, anche in lingua italiana, di di medicinali che in questi mesi sono stati a vario titolo collegati all'emergenza pandemica da Covid 19.
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