Il cuore umano è svelato ad altissima risoluzione nel primo atlante delle cellule cardiache: sono oltre 500.000 quelle mappate e analizzate una per una, fin nei più piccoli dettagli molecolari, per svelare come funziona un cuore sano e cosa può andare storto in caso di malattia. Il risultato, che potrà aprire la strada allo sviluppo di terapie personalizzate per la medicina di precisione del futuro, è pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo internazionale che comprende ricercatori di Harvard, Brigham and Women's Hospital, Wellcome Sanger Institute, Max Delbruck Center for Molecular Medicine e Imperial College di Londra.
Il risultato rientra nell'ambito del grande progetto Human Cell Atlas, che intende mappare tutti i tipi di cellule presenti nel corpo umano: la sua portata è confrontabile con quella del Progetto Genoma Umano, che nel 2000 ha ottenuto la prima mappa del Dna dell'uomo.
L'atlante delle cellule cardiache è stato realizzato utilizzando 14 organi sani da donatori non idonei al trapianto: sono circa 500.000 le cellule che i ricercatori hanno prelevato e studiato, combinando analisi biochimiche su singola cellula, tecniche di imaging e apprendimento automatico. Sono così riusciti a vedere quali geni sono accesi e spenti in ciascuna cellula, trovando le differenze che distinguono le diverse parti del cuore. In ogni regione sono infatti presenti particolari sottotipi di cellule che hanno probabilmente origini diverse e che potrebbero reagire in modo differente alle terapie.
"Abbiamo mappato anche le cellule cardiache che potrebbero essere potenzialmente colpite dal virus SarsCoV2 e abbiamo scoperto che cellule specializzate dei piccoli vasi sanguigni possono essere bersaglio del virus", spiega la ricercatrice italiana Michela Noseda, che lavora all'Imperial College di Londra. "I nostri dati sono una miniera di informazioni per capire le sottigliezze delle malattie cardiache".
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