Creare una nuova infrastruttura digitale europea per incrociare il genoma e i dati clinici di oltre un milione di persone e vincere così la grande sfida della medicina di precisione, traducendo i successi della ricerca nel campo della genomica in diagnosi sempre più precise e cure più personalizzate: è l'obiettivo del nuovo progetto europeo 'Genome Data Infrastructure' (Gdi) che ha preso il via a Bruxelles. Finanziato con 40 milioni di euro dalla Commissione europea, è coordinato da Elixir, l’Infrastruttura di ricerca europea per le scienze della vita e la bioinformatica di cui il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) coordina il nodo italiano.
La partnership italiana, supportata dai Ministeri dell’Università e della Ricerca e della Salute, include anche l'Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Ospedale San Raffaele di Milano e l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).
"Il progetto Gdi rappresenta un’occasione straordinaria per il nostro Paese per mettere a sistema le eccellenze scientifiche nel campo della ricerca genomica nel sistema sanitario nazionale che, pur caratterizzato da realtà cliniche di prim'ordine anche a livello internazionale, risulta però molto frammentato, anche a causa della sua organizzazione su base regionale", afferma Graziano Pesole (Cnr-Ibiom), coordinatore del nodo nazionale di Elixir. "L’infrastruttura digitale che ci si propone di sviluppare, quando a regime, consentirà di includere le informazioni genetiche del paziente nel fascicolo sanitario elettronico, e di condividerle in modo controllato e rispettoso della legislazione europea sulla protezione dei dati individuali. Questo aprirà la strada a notevoli prospettive di miglioramento e crescita della qualità e dell’efficienza per molti servizi erogati dal nostro sistema sanitario".
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