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Scoperta la strategia di attacco di uno dei batteri più temuti

Scoperta la strategia di attacco di uno dei batteri più temuti

Pseudomonas aeruginosa, studiato in organoidi dei polmoni

11 giugno 2024, 07:55

di Leonardo De Cosmo

ANSACheck
Immagine al microscopio elettronico a scansione di batteri Pseudomonas aeruginosa sul tessuto di polmoni umani (Benoit Laventie, Biozentrum, University of Basel) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagine al microscopio elettronico a scansione di batteri Pseudomonas aeruginosa sul tessuto di polmoni umani (Benoit Laventie, Biozentrum, University of Basel) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Colpisce le cellule più deboli per creare il caos e penetrare indisturbato le difese immunitaire, invadendo i polmoni: è il metodo usato da uno dei batteri più temuti negli ospedali, Pseudomonas aeruginosa. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Microbiology, si deve al gruppo dell'Università di Basilea guidato da Urs Jenal.

 Il comportamento del batterio è stato osservato utilizzando  organoidi dei polmoni, ossia aggregati di cellule che riproducono le caratteristiche dei polmoni umani. Incluso da anni nella lista dei 12 patogeni più pericolosi al mondo stilata dall'Organizzazione Mondiale della Salute, il batterio Pseudomonas aeruginosa è uno dei più temuti nemici per la salute dei pazienti ospedalieri: una minaccia soprattutto per i pazienti fragili, con sistema immunitario compromesso, e che può avere un tasso di mortalità del 50%.

Il pericolo maggiore si ha quando il batterio si diffonde nei tessuti polmonari più profondi, ma era finora un mistero capire quali meccanismi il batterio utilizzasse per aggirare le barriere protettive dei polmoni. Risolverlo è stato possibile grazie agli organoidi.

"Questi modelli polmonari ci hanno permesso di scoprire la strategia di infezione dell'agente patogeno", ha detto Jenal. E' emerso, in particolare, che i Pseudomonas sfruttano le debolezze delle cellule dette caliciformi, che producono il muco presente nei polmoni. Una sorta di anello debole che viene facilmente attaccato e ucciso: la loro morte apre dei varchi nel tessuto protettivo e permette ai patogeni di raggiungere le regioni più profonde. Un meccanismo finora sconosciuto che potrà migliorare la conoscenza dei meccanismi d'azione di questo pericoloso patogeno e che potrà aiutare a sviluppare terapie più efficaci.

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