Mai come in questi giorni d'autunno i pianeti nani sono riuniti nel cielo, come in una sorta di 'ritratto di famiglia'. Si trovano fra la costellazione dei Pesci e quella del Toro e resteranno lì anche per buona parte di dicembre. Per osservarli serve un telescopio, ma si può fare un'eccezione per Cerere: "anche un appassionato del cielo con un buon binocolo potrebbe riuscire a vederlo", ha osservato l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope.
Scoperto nel 1801 dall'italiano Giuseppe Piazzi, Cerere è il più celebre dei pianeti nani: "è il più vicino e il più veloce, tanto che cambia posto ogni anno, ma questa volta ha fatto un'eccezione", ha detto l'astronomo e divulgatore Stefano Giovanardi. Cerere ha quindi 'aspettato' i suoi fratelli, il più celebre dei quali è Plutone, che resterà visibile ancora a breve. C'è anche Eris, 'colpevole' del declassamento di Plutone a pianeta nano, insieme a Haumea e all'ultimo arrivato, Makemake. Manca all'appello il sesto pianetino, indicato dalla sigla R10 perchè non ha ancora un nome e davvero molto distante. "I pianeti nani - ha detto ancora Giovanardi - saranno visibili per tutto l'autunno e in gran parte dell'inverno, molto suggestivi riuniti come sono in una regione relativamente piccola del cielo".
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