Lanciato con il razzo Falcon 9 della SpaceX il primo nucleo di 60 satelliti della costellazione Starlink, che ne comprenderà quasi 12.000 per portare le connessioni internet ovunque. Il lancio è avvenuto dalla base di Cape Canaveral (Florida), dopo due rinvii. Ogni satellite pesa 227 chilogrammi e per il Falcon 9 è stato il carico più pesante che abbia mai portato in orbita, hanno detto i rappresentanti dell'azienda di Elon Musk.
Dopo la partenza il primo stadio del razzo riutilizzabile è atterrato come previsto sulla piattaforma galleggiante nell'Oceano Atlantico. Prima del primo tentativo di lancio, Musk aveva twittato un'immagine dei satelliti nell'ogiva del razzo: assomigliavano a un gigantesco mazzo di carte, riempendo quasi ogni centimetro dello spazio destinato al carico utile.
Anche quando sono stati rilasciati in orbita, i satelliti sono stati sparsi come le carte da gioco su un tavolo: invece di utilizzare meccanismi a molla, gli ingegneri di SpaceX hanno scelto di utilizzare l'inerzia propria dei satelliti. Dopo il rilascio, i satelliti hanno azionato i motori per raggiungere l'orbita operativa a 550 chilometri di quota.
I 60 satelliti appena lanciati sono solo l'inizio, ha detto Mask, e saranno sono necessari altri sei lanci di 60 satelliti ciascuno prima che Starlink possa iniziare a fornire una iniziale copertura internet e altri 12 lanci per una copertura moderata. "Questo sistema - ha aggiunto - non solo fornirà l'accesso internet alle aree che non ce l'hanno, ma fornirà servizi Internet competitivi alle aree che già dispongono di questi servizi".
SpaceX, come altre aziende (tra cui TeleSat e Amazon), puntano a fornire servizi Internet a banda larga affidabili e poco costosi in grado di connettere il mondo grazie a reti di piccoli satelliti in orbita terrestre bassa, molto più vicini alla Terra rispetto ai satelliti che oggi sono dedicati a Internet. Il progetto di Space X prevede di schierare quasi 12.000 satelliti in tre fasce orbitali entro la metà del 2020: inizialmente posizionando circa 1.600 satelliti a 550 chilometri, poi 2.800 a 1.150 chilometri e infine 7.500 satelliti a 340 chilometri.
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