Neuralink, la startup di Elon Musk nata nel 2016 con lo scopo di far comunicare il cervello umano con il computer, cerca volontari. L'azienda, che a maggio scorso ha ricevuto l'ok dall'Fda dopo diversi dinieghi, ha dichiarato di aver ricevuto il via libera "da un comitato di revisione istituzionale indipendente" per iniziare il reclutamento per il primo trial clinico destinato ai pazienti affetti da paralisi.
"Siamo entusiasti di annunciare che è aperto il reclutamento per il nostro primo studio clinico sull'uomo. Se soffri di quadriplegia a causa di una lesione del midollo spinale cervicale o di sclerosi laterale amiotrofica (Sla), potresti essere idoneo", si legge sul sito di Neuralink.
When a Neuralink is combined with Optimus robot limbs, the Luke Skywalker solution can become real.https://t.co/Tr5Pa4Xfte
— Elon Musk (@elonmusk) September 20, 2023
La sperimentazione è stata ribattezzata Prime Study (acronimo di Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface) e punta a valutare la sicurezza dell'impianto e del robot chirurgico "per consentire alle persone con paralisi di controllare i dispositivi esterni con il pensiero". Lo studio è condotto dopo il via libera dei dispositivi sperimentali "concessa dalla Fda nel maggio 2023 - sottolinea Neuralink - e rappresenta un passo importante nella nostra missione di creare un'interfaccia cerebrale generalizzata per ripristinare l'autonomia di chi ha bisogni medici irrisolti".
Intanto, secondo il sito Business Insider, negli Stati Uniti un gruppo che sostiene la ricerca scientifica etica, il Physicians Committee for Responsible Medicine (Pcrm), ha chiesto alla Sec di indagare su Elon Musk per la sua recente affermazione secondo cui nessuna scimmia è morta a causa del chip cerebrale di Neuralink. Lo stesso comitato, lo scorso anno, aveva rivelato di aver ottenuto documenti dalla Davis University, in California, dove sono stati condotti gli esperimenti di Neuralink: mostravano come le scimmie sperimentassero "sofferenze estreme a causa della cura e degli impianti sperimentali altamente invasivi", spiega il comitato Pcrm.
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