I ricavi e l'utile di Apple calano
nel secondo trimestre dell'esercizio fiscale confermando il
momento difficile di Cupertino, alle prese con la frenata delle
vendite di iPhone e il rallentamento in Cina. Nonostante la
flessione, però, i risultati sono migliori delle attese e
mettono le ali ai titoli Apple a Wall Street, dove arrivano a
guadagnare fino al 6,2%. A spingere è anche l'autorizzazione dal
parte del consiglio di amministrazione di un piano di buyback
fino a 110 miliardi di dollari e l'aumento del 4% del dividendo
a 25 centesimi. I ricavi sono scesi del 4,3% a 90,75 miliardi,
mentre l'uitle netto è calato del 2,2% a 23,6 miliardi. "Non
vediamo l'ora degli importanti annunci della prossima settimana
e dell'incredibile Worldwide Developers Conference il prossimo
mese. Come sempre siamo concentrati a offrire i migliori
prodotti e servizi per i nostri clienti, nel rispetto dei valori
che ci guidano", ha detto l'amministratore delegato Tim Cook. I
ricavi dai servizi - fra i quali l'App Store, l'Apple TV e Apple
Pay - sono saliti del 14% al record di 23,8 miliardi. Le vendite
di iPhone sono invece calate del 10,5% a 46 miliardi di dollari,
mentre quelle dei dispositivi Apple che si indossano sono scese
del 9,6% a 7,91 miliardi. In calo anche i ricavi dell'iPad e del
Mac, diminuiti rispettivamente a 5,91 e 6,79 miliardi. In Cina
le vendite sono diminuite dell'8,1% a 16,37 miliardi a causa
della crescente concorrenza di Huawei. Pechino sta incoraggiando
il trend di rivalsa di Huawei e lo scorso anno ha imposto il
divieto di uso dell'iPhone per i funzionari pubblici sul posto
di lavoro.
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