Instabilità sociale, manipolazione di
massa, criminalità su larga scala e guerre combattute con
macchine autonome: sono alcuni dei gravi rischi che stiamo
correndo mentre i leader mondiali stanno facendo troppo poco. A
lanciare l'allarme, rivolgendosi a leader e aziende, sono 25 tra
i maggiori esperti di IA a livello mondiale provenienti da Stati
Uniti, Cina, Europa e Regno Unito, guidati da Yoshua Bengio,
dell'Università di Montreal in Canada, in una lettera pubblicata
su Science in vista per prossimo summit internazionale sulla
sicurezza dell'IA che si svolgerà a Seoul il 21 e 22 maggio.
"Durante l'ultimo vertice sull'intelligenza artificiale, il
mondo ha convenuto che abbiamo bisogno di agire, ma ora è il
momento di passare da proposte vaghe a impegni concreti", ha
detto Philip Torr, dell'Università di Oxford e tra gli autori
dello studio. "Questo documento - ha aggiunto - fornisce molte
raccomandazioni importanti su ciò che aziende e governi
dovrebbero impegnarsi a fare".
Secondo i 25 autori della lettera, il mondo dei decisori
politici e delle grandi aziende sta facendo troppo poco rispetto
ai rapidi progressi delle IA che pongono problemi di sicurezza
sempre più gravi in moltissimi ambiti. Nel volgere di pochissimi
anni potrebbero aprirsi scenari catastrofici, in particolare
sulla stabilità sociale, sorveglianza pervasiva, manipolazione
di massa, crimini informatici su vasta scala e infine facilitare
sistemi di guerra automatizzati. E' dunque imperativo aumentare
enormemente gli investimenti in sicurezza che sono oggi quasi
inesistenti, tanto che non esistono né meccanismi né istituzioni
capaci di prevenire abusi, e richiedere alle grandi aziende di
IA di dare priorità alla sicurezza e dimostrare che i loro
sistemi non possono causare danni, spostando l'onere di
dimostrare la sicurezza agli sviluppatori di IA.
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