Mea culpa di Mark Zuckerberg, che nei suoi buoni propositi di inizio anno si ripromette di riparare ai "troppi errori" di Facebook in relazione al rispetto delle sue politiche e alla prevenzione del cattivo uso dei suoi strumenti.
Il mondo si sente inquieto e diviso e Facebook ha molto lavoro da fare, sia che si tratti di proteggerci dagli abusi e dall'odio, sia che si tratti di difenderci dalle ingerenze di certi Paesi o essere sicuri che il tempo trascorso su Facebook sia tempo ben speso", scrive in un post il co-fondatore e ad del primo social media al mondo, con oltre due miliardi di utenti.
Oggi, aggiunge, "molte persone non credono più nell'idea" che la tecnologia possa mettere un po' di potere nelle loro mani. Al contrario, prosegue, "con lo sviluppo di un pugno di grosse imprese tecnologiche, e con governi che usano la tecnologia per sorvegliare i loro cittadini, molte persone credono ormai che la tecnologia non faccia che concentrare il potere" nelle mani di qualcuno, anziché decentralizzarlo verso i cittadini.
Lo scorso anno la rete sociale si è vista accusare in particolare di non lottare abbastanza efficacemente contro i contenuti problematici, come gli appelli all'odio, l'apologia del terrorismo o le fake news. O contro gli usi politico-propagandistici da parte della Russia. Fb ha ammesso anche che la sua piattaforma può avere effetti psicologici negativi su chi ne abusa passivamente.
"La mia sfida personale per il 2018 è di concentrarmi sulla soluzione di queste questioni importanti. Non riusciremo ad evitare tutti gli errori e gli abusi ma attualmente facciamo troppi errori nell'attuazione delle nostre politiche e nella prevenzione del cattivo uso dei nostri strumenti".
Propositi ben diversi da quelli degli anni precedenti, quando si era ripromesso di imparare il mandarino, leggere due libri al mese e viaggiare negli stati Usa che non aveva mai visitato.
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