- Coop torna alla Barcolana per il terzo anno consecutivo e lo fa con il "Gusto della solidarietà".
Assaggi della pasta 3 Grani Pregiati Italiani a marchio Coop, interpretata dai due chef Anna Ghisolfi e Bledar Kola per un appuntamento, sabato 7 ottobre, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin, che dal 1994 si occupa di bambini e bambine affetti da malattie non curabili nei paesi d'origine. Lo annuncia lo stesso marchio distributivo sottolineando così i propri valori distintivi: il cibo e la solidarietà.
La cena su invito, presso lo storico triestino Hotel Savoia Excelsior Palace, chiama a raccolta istituzioni, equipaggi e società civile ed è in linea con il tema di questa edizione della regata più grande d'Europa dedicato all'incontro fra le comunità, due chef sono stati chiamati a proporre due loro interpretazioni della pasta: il tipico piatto della tradizione italiana. Ad offrirlo in chiave nazionale Anna Ghisolfi, chef del ristorante che porta il suo nome in quel di Tortona (Alessandria); una cuoca di talento che ama contaminare i suoi piatti con i prodotti della natura e che cucina nel suo ristorante dopo spedizioni gourmet che l'hanno portata a frequentare chef di altissimo livello (da Marc Veyrat a Chamonix ad Adrià in Costa Brava per andare anche oltre in direzione Shangai -Paul Pairet- e Chicago -Grant Achatz). La proposta che arriva dal Piemonte unisce alla pasta il sapore dei fagioli borlotti e cannellini, coniugandoli con pomodori e rucola. La "pasta e fagioli 2.0" come la chiama la chef per giocare con la tradizione italiana in un equilibrio perfetto tra accoglienza e inaspettata leggerezza. La pasta sarà invece rivisitata in versione balcanica dallo chef Bledar Kola, un autentico riscopritore della cucina albanese tornato ad aprire a Tirana il suo ristorante, dopo molteplici e importanti esperienze in Europa (tra gli stellati di Londra e la cucina nordica del Noma a Copenhagen). Da Tirana Kola propone una ricetta che unisce formaggio caprino, zucchine e zucca, nome del piatto "The goodbye is a hello", per raccontare una riflessione sul contrasto tra la vita quotidiana nei Balcani e la sua storia.
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