La salinità del suolo rappresenta
una sfida importante per la produttività agricola e la
sostenibilità ambientale, in particolare nella regione del Medio
Oriente e del Nord Africa (Mena), inclusa la Tunisia. Lo ha
affermato l'Organizzazione delle Nazioni Unite per
l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) nel suo rapporto sullo
stato globale dei terreni contaminati dal sale. La superficie
totale dei suoli contaminati dal sale nella regione è di
2.303.461 km2.
Secondo il rapporto, che è la prima valutazione importante
dell'organizzazione dei suoli contaminati dal sale dal 1950, la
regione del Medio Oriente e del Nord Africa "sperimenta una
complessa interazione di fattori ambientali che contribuiscono
alla salinità del suolo". Lo studio cita alti tassi di
evaporazione, precipitazioni limitate, pratiche di irrigazione
inappropriate e competenze inadeguate nell'uso di acqua
salmastra, trattata e di rubinetto. Il rapporto afferma che a
livello globale "quasi 1,4 miliardi di ettari di terra (poco più
del 10 per cento della superficie terrestre totale) sono già
colpiti dalla salinità, e un ulteriore miliardo di ettari sono
minacciati dalla crisi climatica e dalla cattiva gestione
umana".
Il rapporto offre una serie di strategie per gestire in modo
sostenibile i terreni contaminati dal sale. Le strategie di
mitigazione includono la pacciamatura, l'uso di strati intermedi
di materiale sciolto, l'installazione di sistemi di drenaggio e
il miglioramento delle rotazioni delle colture. Le strategie di
adattamento includono l'allevamento di piante tolleranti al sale
(come le alofite, che prosperano nelle mangrovie, nelle sabbie
tropicali, nelle scogliere costiere e persino nei deserti
salati) e il biorisanamento, ovvero l'uso di batteri, funghi,
piante o animali per rimuovere, distruggere o sequestrare
sostanze pericolose dall'ambiente. Evidenziando il legame
critico tra gestione sostenibile del suolo, qualità dell'acqua e
produzione alimentare, "il rapporto delinea strategie per il
recupero dei terreni agricoli contaminati dal sale, compresi
campi emergenti come l'agricoltura salina e il biorisanamento
della salinità", scrivono nel rapporto Lifeng Li, direttore
della Divisione Terra e Acqua della Fao, e Jorge Batlle-Sales,
presidente dell'International Network of Salt-affected Soils
(Insas).
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