ROMA - "Come #Mipaaft abbiamo già finanziato 14 progetti per combattere lo #SprecoAlimentare. Lavoreremo assieme a tutta la filiera perché il cibo non venga più gettato via ma dato a chi ne ha bisogno. L'obiettivo è #SprecoZero!" Così il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, su Twitter.
Copagri, Italia al 23/o posto in Ue
Nel 2019 lo spreco di cibo in Italia è di circa 36 chilogrammi all'anno per famiglia che colloca l'Italia al 23/o posto in un'ideale classifica dei paesi più virtuosi dell'Unione Europea. Lo fa notare la Copagri in occasione della sesta edizione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. "Sono numeri non certo positivi che danno molto da pensare sulla necessità di una reale opera di educazione del consumatore e di una maggiore promozione della cultura del recupero", afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina, secondo il quale bisogna puntare con decisione su un modello di crescita sostenibile, che guardi con favore all'economia circolare e al consumo responsabile ed ecosostenibile. "Qualche spiraglio positivo si intravede - conclude il presidente - sono infatti sensibilmente aumentati rispetto allo scorso anno coloro che si dedicano alle ricette di recupero degli avanzi, che controllano la dispensa prima di fare la spesa e che valutano con attenzione la reale necessità di gettare nella spazzatura cibi che potrebbero comunque essere consumati".
Confagri, parassiti e clima ko 80% piante
Anche l'agricoltura può contribuire alla lotta agli sprechi alimentari, migliorando le tecniche di raccolta e di prima conservazione. Poco però si può fare contro le avversità climatiche degli ultimi anni e gli attacchi dei parassiti delle piante, che da soli costituiscono più dell'80% delle cause di perdite dei prodotto. Lo fa sapere Confagricoltura, in occasione della sesta Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, convinta che proprio per questo occorre investire in ricerca e innovazione. "La riduzione degli sprechi alimentari - spiega il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - è prima di tutto, una questione organizzativa che interessa tutte le fasi della filiera alimentare, dalla produzione al post-raccolta, fino alla commercializzazione dei prodotti, alla trasformazione, alla logistica e alla distribuzione". Da non trascurare è anche la corretta remunerazione del lavoro degli agricoltori, dando il giusto valore ai prodotti agricoli. Per questo, secondo Confagricoltura, occorre rafforzare l'applicazione di un sistema di economia circolare che punti alla bioeconomia e quindi a minimizzare i rifiuti, valorizzando l'uso dei residui vegetali e dei sottoprodotti di origine animale nell'ambito agricolo e forestale per fini agronomici, per le bioraffinerie, per la produzione di energia o dei fertilizzanti.
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