Un marchio per valorizzare i prodotti di acquacoltura allevati nel rispetto di criteri di qualità ambientale e nutrizionale dettati da un nuovo codice etico. A crearlo è la Direzione generale pesca del Ministero delle politiche agricole con Unioncamere nell'ambito di un Piano nazionale che coinvolgerà la filiera ittica, dalla produzione al consumo, nei 7 anni della nuova programmazione del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.
Secondo un sondaggio di Unioncamere, 8 italiani su 10 sono disposti a pagare qualcosa in più per essere certi che il prodotto sia stato pescato o allevato nel pieno rispetto dell'ambiente. Da qui il Piano che coinvolgerà gli 800 impianti di acquacoltura, per guardare poi alla commercializzazione per diffondere il concetto di qualità dai mercati all'ingrosso, alla vendita al dettaglio, passando dalla ristorazione; e proprio nei pubblici esercizi verrà proposto di adottare un decalogo 'salva-trasparenza' verso i clienti. Non mancheranno poi le campagne di informazione per richiamare l'attenzione ad un consumo responsabile di pesce, favorendo l'acquisto dei prodotti di qualità.
''E' fondamentale creare un clima di fiducia tra chi produce e chi consuma'', ha detto Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, presentando oggi l'iniziativa, perchè la competitività delle imprese si gioca anche sulla distintività dei prodotti che il mercato cerca. E proprio dalla collaborazione con il sistema camerale, ha detto Riccardo Rigillo, direttore generale Dg pesca del Mipaaf, ''ci aspettiamo di stimolare comportamenti responsabili delle imprese e rendere più consapevoli i consumatori''.
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