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Filigrana, lana e ceramica, l'artigianato che rivive nei borghi

Filigrana, lana e ceramica, l'artigianato che rivive nei borghi

Alla scoperta di antichi mestieri, dalla Liguria alla Calabria

BOLOGNA, 15 ottobre 2024, 16:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dal cuore verde dalla Liguria con l'antica tradizione delle palme intrecciate, alla Toscana e alla sua lana pregiata, passando per l'Abruzzo con l'antico sapere della filigrana, o in Calabria, dove si crea con la ceramica.
    Quella dei borghi italiani è una realtà fatta non solo di natura, arte e sapori genuini ma anche di artigianato e antichi mestieri.
    A Bordighera, ad esempio, in provincia di Imperia, resiste l'arte di intrecciare le palme che dà vita a composizioni ornamentali. Si racconta che già nel 1586 il Vaticano abbia ufficialmente commissionato alla città le sue palme per la celebrazione della Pasqua tanto che per secoli è stata l'unica fornitrice delle palme papali, mantenendo questo onore fino ai giorni nostri. Ogni anno, un artigiano locale crea una palma intrecciata particolarmente elaborata destinata a essere utilizzata dal Papa durante la processione della Domenica delle Palme.
    Nella vicina Toscana, a Stia, borgo in provincia di Arezzo immerso nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, c'è il regno del panno casentino, un tessuto di lana grezza caratterizzato dall'aspetto arricciato e dai colori vivaci. La sua storia affonda le radici nel Medioevo, quando era utilizzato dai contadini e dai monaci per proteggersi dal freddo. Questo tessuto, per la sua robustezza e capacità di isolamento, è diventato col tempo sinonimo di eleganza, con personaggi illustri come Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini tra i suoi estimatori. Oggi, è anche simbolo di alta moda grazie a Gucci, che lo ha portato alla ribalta internazionale. Non a caso una tappa consigliata è il Museo dell'Arte della Lana, allestito in una vecchia fabbrica tessile. I visitatori hanno in questo luogo la possibilità di immergersi nel processo di produzione, scoprendo gli antichi macchinari e le tecniche utilizzate per realizzarlo, in un percorso che unisce tradizione e modernità.
    Scanno, in provincia dell'Aquila, oltre che per la bellezza naturale del borgo e del suo lago, è rinomato per la sua secolare tradizione di lavorazione della filigrana. Questa tecnica orafa è un intreccio di sottilissimi fili d'oro o d'argento che formano delicate trame, spesso arricchite da piccole perle o pietre preziose. Le sue origini nascono in epoca medievale, quando gli artigiani del borgo iniziarono a realizzare gioielli che riflettevano la cultura pastorale e la spiritualità del luogo. Le donne di Scanno indossavano tradizionalmente il "presentosa", un pendente solitamente d'oro, caratterizzato da una stella o un cuore al centro, circondato da intricati fili intrecciati, associato al momento del fidanzamento.
    Le mani degli artigiani continuano incessanti a lavorare anche a Seminara (Reggio Calabria), che a pochi chilometri da alcune delle spiagge più belle di Calabria, si distingue per la lavorazione della ceramica, un'arte che fonde tradizione, spiritualità e mistero. Questo materiale dà vita a maschere apotropaiche, volti spesso grotteschi e deformi destinati a scacciare il malocchio e le forze maligne. La leggenda narra che queste venissero apposte all'ingresso delle abitazioni per proteggere le famiglie dal male. Una antica credenza popolare che continua a risuonare grazie alle mani degli artigiani locali.
   

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