Dal cuore verde dalla Liguria con
l'antica tradizione delle palme intrecciate, alla Toscana e alla
sua lana pregiata, passando per l'Abruzzo con l'antico sapere
della filigrana, o in Calabria, dove si crea con la ceramica.
Quella dei borghi italiani è una realtà fatta non solo di
natura, arte e sapori genuini ma anche di artigianato e antichi
mestieri.
A Bordighera, ad esempio, in provincia di Imperia, resiste
l'arte di intrecciare le palme che dà vita a composizioni
ornamentali. Si racconta che già nel 1586 il Vaticano abbia
ufficialmente commissionato alla città le sue palme per la
celebrazione della Pasqua tanto che per secoli è stata l'unica
fornitrice delle palme papali, mantenendo questo onore fino ai
giorni nostri. Ogni anno, un artigiano locale crea una palma
intrecciata particolarmente elaborata destinata a essere
utilizzata dal Papa durante la processione della Domenica delle
Palme.
Nella vicina Toscana, a Stia, borgo in provincia di Arezzo
immerso nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte
Falterona e Campigna, c'è il regno del panno casentino, un
tessuto di lana grezza caratterizzato dall'aspetto arricciato e
dai colori vivaci. La sua storia affonda le radici nel Medioevo,
quando era utilizzato dai contadini e dai monaci per proteggersi
dal freddo. Questo tessuto, per la sua robustezza e capacità di
isolamento, è diventato col tempo sinonimo di eleganza, con
personaggi illustri come Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini tra i
suoi estimatori. Oggi, è anche simbolo di alta moda grazie a
Gucci, che lo ha portato alla ribalta internazionale. Non a caso
una tappa consigliata è il Museo dell'Arte della Lana, allestito
in una vecchia fabbrica tessile. I visitatori hanno in questo
luogo la possibilità di immergersi nel processo di produzione,
scoprendo gli antichi macchinari e le tecniche utilizzate per
realizzarlo, in un percorso che unisce tradizione e modernità.
Scanno, in provincia dell'Aquila, oltre che per la bellezza
naturale del borgo e del suo lago, è rinomato per la sua
secolare tradizione di lavorazione della filigrana. Questa
tecnica orafa è un intreccio di sottilissimi fili d'oro o
d'argento che formano delicate trame, spesso arricchite da
piccole perle o pietre preziose. Le sue origini nascono in epoca
medievale, quando gli artigiani del borgo iniziarono a
realizzare gioielli che riflettevano la cultura pastorale e la
spiritualità del luogo. Le donne di Scanno indossavano
tradizionalmente il "presentosa", un pendente solitamente d'oro,
caratterizzato da una stella o un cuore al centro, circondato da
intricati fili intrecciati, associato al momento del
fidanzamento.
Le mani degli artigiani continuano incessanti a lavorare
anche a Seminara (Reggio Calabria), che a pochi chilometri da
alcune delle spiagge più belle di Calabria, si distingue per la
lavorazione della ceramica, un'arte che fonde tradizione,
spiritualità e mistero. Questo materiale dà vita a maschere
apotropaiche, volti spesso grotteschi e deformi destinati a
scacciare il malocchio e le forze maligne. La leggenda narra che
queste venissero apposte all'ingresso delle abitazioni per
proteggere le famiglie dal male. Una antica credenza popolare
che continua a risuonare grazie alle mani degli artigiani
locali.
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