Galileo Chini, uno dei più
importanti protagonisti italiani dell'epoca Liberty, sarà
protagonista di una mostra - 'Ceramiche tra liberty e déco' - al
Mic di Faenza (Ravenna) dal 26 novembre al 14 maggio. Circa 150
pezzi tra ceramiche, con diversi inediti, e disegni preparatori
documenteranno le varie fasi di attività di Chini, artista
poliedrico, tra i pionieri del Liberty in Italia, della fine
Ottocento-inizi Novecento, ma anche affinatore del gusto déco
sviluppatosi nel ventennio. Si dedicò con passione all'arte
della ceramica, con una varia produzione originale e personale,
ma anche alla pittura e all'affresco.
Dipinse nature morte, paesaggi della sua Versilia, ritratti e
ambienti che richiamano la sua esperienza a Bangkok, dove fu
ospite del re del Siam proprio per affrescare le residenze
imperiali, dopo l'esperienza, nel 1909, della decorazione della
"Sala della Cupola della Biennale" di Venezia, in pieno gusto
liberty. La sua esperienza si lega anche all'architettura, come
l'intervento alle Terme Berzieri di Salsomaggiore (1923), uno
dei più interessanti esempi di edifici eclettici déco. Della
bottega Chini è da annoverare anche l'allestimento ceramico
delle Terme di Castrocaro; inoltre decorò i locali deputati alle
arti dell'Esposizione Torricelliana di Faenza nel 1908, da cui
prese avvio la fondazione del Museo Internazionale delle
Ceramiche ed un cospicuo nucleo di opere venne donato da lui
stesso alla città di Faenza, primo nucleo del costituendo museo.
Queste andarono perse durante la seconda Guerra mondiale, ma
molte altre furono donate dalla Manifattura Chini negli anni a
venire. Chini lavorò anche per il teatro: tra i suoi lavori più
noti, le scenografie della prima Turandot eseguita nel 1926 da
Arturo Toscanini.
L'opera ceramica sarà raccontata attraverso un percorso
ricco, con approfondimenti scenografici a ricreare l'ambiente
storico e culturale in cui operò. Verranno coinvolte altre
realtà importanti che conservano architetture realizzate dalla
Bottega Chini, come Salsomaggiore, Castrocaro, Borgo San
Lorenzo, Montecatini Terme, in un progetto di rete volto a
valorizzare il suo lavoro complesso e articolato.
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