Dopo un complesso intervento di
restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti riaprirà i
battenti il 18 febbraio accogliendo una mostra curata da
Vittorio Sgarbi e Michele Danieli e dedicata a due maestri
ferraresi del Rinascimento: Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa.
L'esposizione, fino al 19 giugno, è la prima tappa di un
progetto più ampio, 'Rinascimento a Ferrara 1471-1598 da Borso
ad Alfonso II d'Este', che indagherà la vicenda
storico-artistica del periodo compreso tra l'elevazione della
città a ducato e il suo passaggio dalla dinastia estense al
diretto controllo dello Stato Pontificio. Gli altri momenti del
percorso saranno dedicati ai grandi protagonisti di quella
stagione: Mazzolino e Ortolano, Dosso e Garofalo, Girolamo da
Carpi e Bastianino.
Le oltre cento opere esposte, provenienti da musei e
collezioni di tutto il mondo, offriranno al pubblico
un'occasione unica per scoprire, o riscoprire, l'arte di due
grandi interpreti del Rinascimento italiano. Ercole de' Roberti
(Ferrara c.1450-1496) era l'erede dell'Officina ferrarese, il
più giovane e intelligente tra quanti parteciparono al clima
culturale di Palazzo Schifanoia, negli ultimi anni del governo
di Borso che proprio allora riceveva il titolo di duca (1471).
Fu Lorenzo Costa (Ferrara 1460-Mantova 1535), di dieci anni più
giovane, a raccoglierne l'eredità e a continuarne lo stile nelle
opere giovanili. Ma durante un lungo soggiorno a Bologna la sua
pittura mutò in direzione di una maggiore morbidezza, di una
classicità calma e distesa.
I visitatori potranno seguire la carriera di Ercole
attraverso oltre venti opere (il numero maggiore mai riunito),
dagli esordi alla compiuta maturità.
Non meno ricca la selezione di lavori di Costa, che prende avvio
dal periodo giovanile, durante il quale fu impegnato in un
fruttuoso confronto con Ercole. I due protagonisti saranno
affiancati da maestri nobili e da compagni di viaggio
contemporanei: Mantegna, Cosmè Tura, Nicolò dell'Arca, Marco
Zoppo costituiranno il punto di partenza, mentre Antonio da
Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco
Francia e Perugino offriranno una sponda di dialogo lungo il
percorso espositivo.
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